Nel 2018 partirà il nuovo sistema di formazione e reclutamento per i docenti che aspirano ad insegnare nella Scuola secondaria di primo e secondo grado. Il decreto legislativo n. 59/2017 ha specificato i dettagli delle fasi del percorso che gli aspiranti docenti dovranno affrontare. Si tratta di un percorso articolato in tre fasi, al termine delle quali si potrà finalmente accedere al ruolo e ottenere una cattedra. La prima fase consiste nel conseguimento della laurea (con tutti i crediti necessari) che consente l’accesso alla/e classe/i di concorso più il conseguimento dei 24 CFU nelle discipline antro-psico-pedagogiche.

Dopo aver acquisito i requisiti necessari ad accedere al concorso, la seconda fase consiste nell’affrontare le prove del concorso stesso e precisamente due scritte e una orale. Superate tutte le prove, si può finalmente accedere alla terza fase, quella del percorso di formazione iniziale e tirocinio (Fit) che dura tre anni per i candidati senza abilitazione e senza i tre anni di insegnamento alle spalle. L’accesso a questa terza fase prevede la stipula di un vero e proprio contratto triennale retribuito per il docente con l’USR della regione prescelta. In particolare, durante il primo anno il docente che ha concorso per specifiche classi di concorso consegue il diploma di specializzazione istituito dalle Università per l’insegnamento secondario.

Invece il docente interessato al sostegno conseguirà il diploma di specializzazione in pedagogia e didattica speciale per le attività di sostegno didattico e inclusione.Infine, per quanto riguarda il secondo e il terzo anno il candidato svolgerà l’attività di formazione, svolgendo un progetto di ricerca. Sarà possibile dal secondo anno in poi svolgere supplenze brevi e saltuarie non superiori a 15 giorni.

Invece nel terzo anno sarà possibile anche prestare servizio annuale su cattedre vacanti.

Le informazioni sulle retribuzioni Fit

Ma a quanto ammonterà la retribuzione? Il primo anno ci sarà uno stipendio base minimo, deciso in fase di contrattazione collettiva nazionale. In attesa di essa, sarà stabilito con un decreto del Miur.

Durante il primo anno non sono previste supplenze, neanche brevi e saltuarie. Invece il secondo, oltre allo stipendio base sarà aggiunto il pagamento delle supplenze brevi, secondo le attuali retribuzioni per le stesse supplenze. Infine, il terzo anno lo stipendio sarà quello di un odierno contratto di supplenza annuale considerato che il docente, in base al numero di posti vacanti, riceverà una cattedra vera e propria. Ricordiamo che un docente di scuola secondaria con 18 ore settimanali di lavoro guadagna intorno ai 1400 euro netti al mese. Ovviamente lo stipendio diminuisce proporzionalmente, se diminuiscono le ore settimanali di lavoro.