Il nuovo anno scolastico è alle porte e ancora aleggiano moltissimi punti interrogativi nelle scuole. Eppure gli studenti, invece di ottenere risposte, si ritrovano sommersi da continui cambiamenti. Infatti, se inizialmente si pensava che per la maturità 2018 non sarebbe stata prevista la terza prova, ora invece sembra che la situazione sia stata ripristinata allo stato iniziale. Ciò riguarda anche il progetto di Alternaza Scuola-lavoro voluto dalla riforma della Buona scuola di Renzi. Non è ben chiaro infatti se e come questa verrà integrata con l'esame, dato che inizialmente si pensava di considerarla come parte integrante del credito formativo o almeno della tesina di maturità.

Tuttavia ora, di queste proposte non si sa più niente e sorge quindi spontanea la domanda: per quale motivo è stata introdotta l'obbligatorietà di questo progetto, se non si sa ancora come integrarlo con il programma degli studenti?

Aumentano gli interrogativi sull'Alternanza scuola-lavoro

400 ore per gli istituti e 200 per i licei, da svolgere obbligatoriamente per essere ammessi all'esame di stato. Se già non si era molto convinti di questa nuova riforma, adesso sono più le opinioni negative che quelle positive. Infatti, in seguito a tutti questi cambi di direzione effettuati dal Miur, gli studenti che conseguiranno il diploma di maturità nell'anno scolastico 2017-2018 tendono ad esprimere opinioni contrariate.

I più affermano che questo progetto sia stato poco costruttivo e mal organizzato. Spesso mancano le iniziative, o, se ci sono, non vengono fatte partire, cosi che ci si ritrova con poche ore di stage all'attivo. In definitiva, il timore principale è che tutto ciò si riveli un'inutile perdita di tempo. Infatti, nonostante i maturandi del 2018 si ritroveranno ad aver svolto l'Alternanza scuola-lavoro dal 2015 (quindi non appena venne emessa la riforma) per tutta la durata del triennio, non sanno bene quale sia il motivo.

Già definita la situazione del 2019

Se ancora sorgono dubbi sul 2018, si prospetta invece un 2019 ricco di certezze. I cambiamenti inizialmente attribuiti al corrente anno scolastico sono infatti slittati a quello seguente. A quanto pare, quindi, restano l'orale e le prime due prove, mentre è stata eliminata la temibile terza prova.

Aumenta poi il numero di crediti da 25 a 40. Conseguenza inevitabile è la variazione della griglia di valutazione, con 20 punti a prova per un totale di 60, da sommare ai crediti scolastici ottenuti durante l'anno. Infine, per l'ammissione all'esame basterà la sufficienza della media totale dei voti e non delle singole materie. In conclusione sembrerebbe trattarsi di una maturità completamente nuova e decisamente più accessibile