La riforma del lavoro (Jobs Act) posta in essere durante il governo Renzi, ha istituito la naspi, mediante l'art.1 del decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22, con il quale sono state sostituite le precedenti prestazioni di disoccupazione ASpI e MiniASpI. Al fine di poter chiedere e quindi ottenere tale sussidio, sarà necessario attestare il proprio status di disoccupazione. I destinatari della Naspi sono tutti coloro che hanno perso il lavoro per causa non imputabile al lavoratore stesso, fatta eccezione per due distinte categorie: i soggetti dipendenti presso la PA (Pubblica Amministrazione) con contratto a tempo indeterminato; tutti gli operai agricoli.

Non vi è alcuna preclusione, invece, per coloro che appartengono alle seguenti categorie: soggetti dipendenti presso la PA a tempo determinato; soggetti apprendisti; personale artistico in possesso di contratto a tempo determinato; lavoratrici obbligate a presentare le dimissioni durante il periodo di maternità; lavoratori il cui licenziamento è dipeso da motivi disciplinari. Ovviamente essendo necessario valutare il caso specifico del richiedente, non è escluso che la Naspi potrà essere negata ad un dato soggetto, seppur rientrante nelle categorie appena elencate.

Modalità di presentazione della domanda

La domanda per ottenere il sussidio dovrà essere presentata entro e non oltre 68 giorni dal licenziamento, la cui causa, ricordiamo, non deve essere imputata al lavoratore.

Per quanto concerne le modalità di presentazione della domanda, questa potrà essere inoltrata solo ed esclusivamente mediante gli appositi canali informatici (sito ufficiale Inps). Per poter compilare idoneamente la procedura, occorrerà disporre del Pin dispositivo. In mancanza di quest'ultimo, sarà necessario rivolgersi al Patronato ed ottemperare alle linee guida suggerite al né di procurarsi il Pin dispositivo.

Calcolo importo, esclusione e durata

Per conoscere il reale importo a cui si ha diritto, occorrerà procedere al seguente calcolo: 75% della retribuzione mensile, se questa non supera i 1.195 euro; 75% dello stesso importo più un 25%, che costituisce la quota differenziale tra la retribuzione percepita mensilmente e l'importo predetto.

Per ciò che concerne la durata del sussidio di disoccupazione, bisognerà valutare la storia contributiva dell'ex lavoratore. In generale, tuttavia, la durata massima prevista è di 24 mesi. Nello specifico, infatti, la durata massima è data dalla metà delle settimane regolarmente coperte da contribuzione, nel periodo di 4 anni antecedente al giorno del licenziamento. Importanti novità sono state introdotte con il messaggio 2875/2017. Attraverso questa circolare, è stata determinata l'esclusione, dal computo dei giorni utili per poter concedere il sussidio, dei giorni di malattia ed infortunio. Pertanto, quest'ultimi andranno ad essere considerati giorni "Neutri", determinando un semplice ampliamento del periodo di calcolo.