Stanno per iniziare i lavori sulla prossima Legge di Stabilità che con molta probabilità entrerà in vigore a partire dal primo gennaio 2018. Numerose saranno le novità che potrebbero essere introdotte oltre alle probabili modifiche da apportare alle misure previdenziali già esistenti.

Probabili modifiche da inserire nella Legge di Bilancio

La conferma arriva dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano che avrebbe dimostrato la sua disponibilità nel riprendere in mano le questioni rimaste irrisolte nonostante l'entrata in vigore della Legge di Stabilità 2017.

Si tratta di alcuni correttivi che l'ex ministro del Lavoro vorrebbe apportare alle nuove misure previdenziali al fine di garantire ad una platea più ampia di beneficiari il diritto al pensionamento. "E' importante che Poletti abbia ribadito a Cernobbio che la Legge di Bilancio conterrà anche interventi sulle Pensioni", ha affermato cesare damiano secondo quanto riportato su Pensioni Oggi.

Per il deputato del Partito Democratico rimane di fondamentale importanza anche l'introduzione di una pensione di garanzia che possa integrare il trattamento pensionistico che verrà percepito dalle giovani generazioni oltre ad aver dimostrato tutta la sua ammirazione verso l'ipotesi del Governo Gentiloni sui correttivi da apportare all'Ape Sociale e al meccanismo di Quota 41 per i lavoratori precoci rimasti esclusi dai precedenti provvedimenti.

Nei piani di Damiano, anche lo stop dell'innalzamento dell'età pensionabile per via dell'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita che a partire dal 2019 potrebbe salire sino ai 67 anni oltre al riconoscimento dei lavori di cura e assistenza ai fini contributivi per le lavoratrici. "Di questi temi vogliamo parlare nella Legge di Bilancio e ci auguriamo che il tavolo di discussione con il sindacato ci aiuti a trovare le giuste soluzioni legislative", afferma ancora Damiano.

Quota 100 potrebbe tornare in discussione

Non è escluso che uno spiraglio potrebbe aprirsi anche sul famigerato meccanismo di Quota 100 studiato dallo stesso deputato del Pd e depositato in Commissione Lavoro alla Camera dal 2015. Tale proposta di legge, infatti, prevede l'uscita anticipata a partire dai 62 anni di età anagrafica e 38 anni di versamenti contributivi.

Una misura che potrebbe ricevere molti consensi da parte delle varie forze politiche e di conseguenza potrebbe salire sul treno della prossima Legge di Stabilità. Intanto, si attende ancora il decreto attuativo sull'Ape volontario che, stando a quanto anticipato da Damiano potrebbe ricevere la firma del Governo nei prossimi giorni.