Entra nel vivo il confronto fra il Governo Gentiloni e le tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil previsto per oggi 13 settembre che dovrebbe concentrarsi sui temi previdenziali rimasti ancora aperti dopo l'entrata in vigore della nuova Legge di Stabilità.

I sindacati sono pronti a lanciare alcune proposte al fine di risolvere molti problemi in tema previdenziale ed in particolar modo continuano la loro battaglia sullo stop all'adeguamento dei requisiti all'aspettativa di vita che, a partire dal 2019, causerebbe un ulteriore innalzamento dell'età pensionabile fino al raggiungimento di 67 anni.

È questo uno dei tanti nodi da sciogliere per dare un sospiro di sollievo a migliaia di lavoratori che ormai da anni sono alle prese con le rigide norme dettate dalla precedente Riforma Fornero.

Ad intervenire, anche il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo che chiede ulteriori provvedimenti che possano garantire una maggiore flessibilità in uscita alle lavoratrici e che possano soprattutto facilitare i giovani l'inserimento nel mondo del lavoro. Come riportato da "Sussidiario", infatti, il leader della Uil Barbagallo avrebbe affermato: "Siamo arrivati al punto in cui riteniamo dirimente la questione dell'innalzamento automatico dell'età pensionabile. Chiediamo inoltre di dare un senso alle pensione per i giovani e le donne".

Probabile discussione sulla Quota 100

Probabile argomento oggetto del confronto sarà anche la famigerata Quota 100 lanciata dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, ormai da anni incardinata alla Camera senza aver ricevuto nessuna risposta dall'esecutivo. La proposta, infatti, potrebbe essere utile per coloro che intendono anticipare l'uscita a partire dai 62 anni di età anagrafica e 38 anni di contributi effettivamente versati.

Nessun cenno, invece, alla quota 100 del segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini la quale prevede l'uscita con 60 anni di età e 40 anni di versamenti contributivi.

Sindacati pronti alla mobilitazione

Intanto, la Cgil si è detta pronta ad una nuova mobilitazione qualora il Governo non riuscisse a rispondere sui nodi ancora da sciogliere quali il riconoscimento dei lavori di cura e assistenza per le lavoratrici ai fini contributivi e la pensione di garanzia per il futuro previdenziale delle giovani generazioni. "In mancanza di risposte chiare dal Governo su questi punti, siamo pronti a mobilitarci", ha concluso il segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti.