Non solo Quota 100 nei piani della Lega Nord, che ormai da mesi è in prima linea per introdurre un nuovo meccanismo di uscita anticipata che potrebbe tornare utile a migliaia di lavoratori precoci, rimasti esclusi dalle precedenti misure previdenziali introdotte con la nuova Legge di Stabilità.

Simonetti firma il nuovo ddl

La Lega, infatti, avrebbe depositato un nuovo disegno di legge che mira al blocco dell'adeguamento dei requisiti all'aspettativa di vita che, a partire dal 2019, determinerebbe un aumento di ulteriori 5 mesi dell'età pensionabile.

Un argomento su cui si discute ormai da mesi e che sicuramente verrà discusso nel prossimo confronto fra il Governo Gentiloni e le organizzazioni sindacali. Come riportato su Pensioni Oggi, il documento firmato dal deputato leghista Roberto Simonetti è stato depositato in Commissione Lavoro alla Camera già dal mese di luglio con lo scopo di ricevere una risposta esaudiente da parte dell'esecutivo già a margine dei lavori sulla prossima Legge di Bilancio.

'Riteniamo che la riforma Fornero debba essere a sua volta riformata, se non addirittura abrogata tout court. Otto provvedimenti di salvaguardia e istituti come l'Ape Sociale e l'Ape volontario sono la conferma dei danni prodotti dalla Fornero'.

Sono le dichiarazioni dei deputati leghisti che hanno firmato e depositato la nuova proposta di legge con lo scopo di cambiare alcuni aspetti negativi prodotti dalla precedente normativa pensionistica.

Ecco in cosa consiste la proposta di Salvini

Un'altra proposta, invece, è stata lanciata dal segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini riguardante la famigerata Quota 100, un meccanismo che darebbe la possibilità a molti lavoratori di lasciare anticipatamente l'attività lavorativa dopo il raggiungimento di almeno 60 anni di età anagrafica con 40 anni di versamenti contributivi

Per i lavoratori precoci, invece, il Leader del Carroccio avrebbe pensato a Quota 40, ovvero al pensionamento dopo la maturazione di almeno 40 anni di contributi effettivamente versati indipendentemente dall'età anagrafica e senza penalizzazioni.

Due proposte che al momento sembrerebbero destinate a rimanere nel dimenticatoio, anche se con molta probabilità potrebbero essere discusse a margine dei lavori sulla prossima manovra finanziaria che entrerà in vigore a partire dal prossimo primo gennaio.