Il nuovo confronto sulle Pensioni tra sindacati e governo di oggi avrà come tema principale la pensione anticipata delle donne. I sindacati sono sul piede di guerra. Dopo avervi parlato della proposta del sindacato Uil, questa mattina vi abbiamo fornito le dichiarazioni rilasciate da Ivan Pedretti nella giornata di ieri a Trieste. Il segretario generale dello Spi Cgil ha riposto l'attenzione sul riconoscimento dei lavori di cura per le donne, dicendosi pronto alla mobilitazione qualora non ci fosse una risposta concreta da parte del governo su temi quali le pensioni delle donne ed il blocco dell'aspettativa di vita.

Intanto, fanno discutere le dichiarazioni di Tito Boeri in merito al ventilato bonus contributivo per le madri lavoratrici.

Tito Boeri contrario allo sconto per le lavoratrici

Il presidente dell'Inps torna a far discutere dopo le sue dichiarazioni sull'Ape donna annunciata dal ministro Poletti la settimana scorsa. Ricordiamo che la misura si propone come strumento per quelle madri lavoratrici che hanno i requisiti per accedere all'Ape sociale, l'anticipo pensionistico agevolato che è diventato realtà nel mese di luglio dopo la pubblicazione del decreto attuativo sulla Gazzetta Ufficiale. A chi ha uno o più figli viene proposto un bonus contributivo, fino ad un massimo di 2 anni di sconto sull'età a cui accedere alla pensione anticipata.

Dunque anziché a 63 anni, le lavoratrici che rientrano tra le beneficiare dell'Ape sociale potrebbero richiedere l'anticipo all'età di 61 anni in presenza di 4 figli (6 mesi di sconto per ciascun figlio partorito o adottato). Boeri si è detto contrario alla proposta rilanciata non meno di 7 giorni fa dal governo al termine di un nuovo incontro con i sindacati.

Secondo il numero uno dell'istituto previdenziale italiano la direzione in cui ci si sta muovendo è errata.

Perché?

Tito Boeri non è entusiasta, per usare un eufemismo, circa la proposta perché si andrebbe a creare una discriminazione in seno alle donne che lavorano, fra chi è madre e chi invece non lo è. Non solo, l'altro pericolo citato dall'economista italiano è quello relativo alla formazione di pensioni basse, poiché si uscirebbe dal mondo del lavoro con pochi contributi.

Il professore continua affermando che le madri lavoratrici hanno bisogno di più lavoro e non di sconti contributivi per andare prima in pensione.

Le tesi esposte dal presidente dell'Inps sono state criticate aspramente da Roberto Ghiselli, figura di spicco del sindacato della Cgil. Secondo quest'ultimo, quelle di Boeri sono dichiarazioni "fantasiose e singolari", atte a screditare un "intervento di equità". D'altronde, il rapporto tra Boeri e i sindacati non è mai stato dei migliori. Di recente come ricorderete avevamo trattato la questione riguardante una nuova circolare dell'Inps che mette in difficoltà i sindacalisti e i politici riguardo alle cosiddette pensioni privilegiate. Non stupiscono quindi gli interventi contrari al pensiero esposto dal numero uno dell'Inps.