Comincia a diventare più chiara la situazione legata al cumulo gratuito dei contributi per le casse professionali, dopo l'interpretazione ministeriale emersa negli scorsi giorni e le contestuali dichiarazioni tecniche giunte dall'istituto di pubblica previdenza. L'Inps sta infatti attendendo il via libera dal MdL sulla propria circolare contenete la soluzione scelta per sbloccare la situazione di stallo che era sorta in merito alle richieste dei professionisti iscritti ad assicurazioni private. Rispondendo ad un'interrogazione Parlamentare, il Ministero del lavoro ha spiegato di non ritenere necessaria l'adozione di atti specifici o di disposizioni particolari.

Per tutelare la sostenibilità delle casse, è stata quindi individuata una soluzione prorata, che consiste nel far partire l'assegno di ogni singolo istituto previdenziale alla maturazione dei diritti specifici. Ne consegue che il lavoratore potrebbe maturare, ad esempio, prima l'assegno dell'Inps e poi della propria cassa di appartenenza, qualora quest'ultima avesse requisiti anagrafici o contributivi maggiormente stringenti. In questo modo, ogni istituto assolverebbe al proprio obbligo verso l'iscritto senza mettere in discussione la solvibilità generale del sistema. Ma se da un lato la strategia scelta potrebbe risolvere i problemi operativi, dall'altro potrebbe scontentare molti lavoratori, visto che la futura pensione risulterebbe in molti casi troppo bassa fino a quando non avviene la maturazione del diritto a livello generale.

Pensioni flessibili e LdB2017: ancora in attesa i lavoratori che hanno fatto richiesta per l'APE sociale e la Quota 41

Mentre comincia a chiarirsi la situazione per il cumulo gratuito degli iscritti alle casse professionali, perlomeno per quanto concerne il procedimento operativo, resta ancora l'attesa per le risposte alle prime domande di certificazione dei requisiti inoltrate entro il 15 luglio per l'APE sociale e la Quota 41 dei lavoratori precoci.

In questo caso le risposte sono attese entro il prossimo 15 ottobre 2017, pertanto mancherebbe solo una quindicina di giorni alla scadenza prevista dal legislatore. La questione appare finora tutt'altro che scontata, visto che le domande sono maggiori rispetto ai posti a disposizione stimati dal Governo e coperti dalle risorse accantonate in legge di bilancio 2017.

Anche per questo le aspettative sono elevate tra i lavoratori, come dimostrato dai numerosi commenti in tal senso rilasciati dagli iscritti della nostra pagina facebook "Riforma Pensioni e lavoro" e della nostra rubrica "Parola ai Comitati". In molti speravano di poter ricevere una risposta già negli scorsi mesi, ma è ormai chiaro che l'Inps abbia deciso di utilizzare tutto il periodo utile prima di dare riscontro ai lavoratori.

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