E' terminato con un nulla di fatto il nuovo incontro tra sindacati e Governo tenutosi ieri pomeriggio al Ministero del Lavoro, dal quale si attendevano notizie sulle pensioni positive sia per Opzione Donna che per i lavoratori precoci. Alla vigilia del confronto si era detto che si sarebbe parlato della pensione anticipata delle donne, con i lavori di cura in primo piano così come la proposta presentata la settimana scorsa dal ministro Poletti sull'Ape donna. In realtà non sono emerse novità rispetto a quanto già si sapeva prima. Un rimandare che non fa di certo sperare in qualcosa di positivo per l'imminente futuro.

Proroga Od, ancora 'bocche cucite'

La proroga di Opzione Donna al 2018 rimane una delle priorità per le lavoratrici, come ripetuto da mesi ormai. Dopo l'incontro di ieri rimangono le stesse incertezze, le stesse paure, delle settimane precedenti. Nessuno che la cita direttamente, limitandosi a lanciare idee che non incontrano il favore delle lavoratrici richiedenti la proroga, come ad esempio l'ultima proposta della Uil. Si credeva che le recenti dichiarazioni dell'onorevole Maestri sul protocollo Od potessero aprire finalmente un varco nell'intricata discussione previdenziale, speranza risultata però vana nella tarda serata di ieri.

Un'impasse vissuta tra rabbia e delusione dalle lavoratrici, che sui social continuano a rilanciare l'hashtag #prorogaopzionedonna, senza però risultati concreti.

In questo mese di settembre probabilmente non si terranno altre riunioni tra sindacati ed esecutivo, che si daranno appuntamento direttamente ad inizio ottobre, quando il quadro sarà più chiaro. I dati Istat da una parte e soprattutto il Def dall'altra sbloccheranno la situazione, in un senso o in un altro. La fiammella di Opzione Donna non si è ancora spenta ma a crederci sono sempre in meno ormai.

Quota 41, in attesa di conoscere le risorse

L'incontro di ieri pomeriggio a Roma presso la sede del Ministero del Lavoro era attesa anche dai lavoratori precoci rimasti fuori dal provvedimento quota 41, che ha incluso unicamente le categorie di lavoratori richieste anche per accedere all'Ape social. Il punto è che i precoci esclusi dalla misura chiedono che quota 41 venga estesa a tutti i lavoratori che abbiano maturato 41 anni di contributi indipendentemente dall'età anagrafica.

Si sperava che arrivassero novità in tal senso, ma la risposta è sempre la stessa: senza conoscere le risorse a disposizione - si sapranno soltanto dopo l'approvazione del Def ndr - non si può decidere su un'eventuale estensione dell'attuale quota 41 anche ad altre categorie di lavoratori. Nel frattempo, il gruppo "41 per Tutti Lavoratori Uniti" ha portato al Senato la petizione sull'abolizione dell'aspettativa di vita. Sul gruppo Facebook è stato inoltre pubblicato un video a riguardo. Per conoscere le dichiarazioni di oggi in merito all'incontro di ieri e tutti gli altri aggiornamenti per le ultime notizie sulle pensioni vi suggerisco di cliccare il tasto Segui in alto a destra.