Prosegue incessante l'attività dei lavoratori precoci per far conoscere la loro richiesta di quota 41, così come ci sono nuovi aggiornamenti su Opzione Donna, mentre Cesare Damiano è tornato a chiedere al governo di considerare il calo dell'età pensionabile a fronte di una flessione dell'aspettativa di vita. Le ultime notizie sulle pensioni aggiornate ad oggi 30 settembre mettono in evidenza l'azione del gruppo "41 per Tutti Lavoratori Uniti", l'iniziativa della Uil e l'ennesima richiesta da parte del presidente della commissione Lavoro alla Camera dei Deputati in relazione ad una revisione del meccanismo che regola in maniera automatica i requisiti anagrafici per andare in pensione.

Prepensionamento lavoratori precoci: le ultime dal gruppo "41 per Tutti Lavoratori Uniti"

Dopo l'incontro organizzato a Venaria Reale (Torino) la settimana scorsa, il gruppo "41 per Tutti Lavoratori Uniti" è tornato a farsi sentire e vedere dalle istituzioni, in modo da rendere sempre visibile la domanda di quota 41 per i lavoratori precoci. Nella giornata di ieri alcuni rappresentanti del gruppo, incluso Luciano Cecchin, hanno manifestato insieme ai giovani studenti di Torino che si sono resi protagonisti di una forte protesta contro quelli che sono stati ribattezzati come "7 nani", in riferimento al G7 in corso nel capoluogo piemontese.

La sera prima una delegazione dello stesso gruppo ha preso parte ai lavori di "Proxima fest", sempre a Torino, dove hanno partecipato anche Nicola Fratoianni (segretario nazionale di Sinistra Italiana) ed il sindacalista della Cgil Maurizio Landini.

La richiesta rimane sempre quella di ottenere la cosiddetta pensione anticipata per i lavoratori precoci dopo 41 anni di contributi. Anche se la quota 41 non appare in cima alla lista delle priorità in campo previdenziale da parte del governo per il pacchetto destinato ad entrare nel testo della Legge di Stabilità per il 2018, l'azione continua senza continuità di sosta.

Protocollo Opzione Donna: la richiesta ufficiale del Movimento 5 Stelle

Attraverso una nota ufficiale, il M5S ha chiesto la prosecuzione del regime sperimentale con i fondi rimasti a disposizione e rifinanziando il provvedimento. La conferma che il Movimento di Beppe Grillo sia al fianco delle lavoratrici che chiedono la proroga di Opzione Donna si è avuta nelle ultime ore, a seguito dell'intervento diretto da parte dei deputati pentastellati, che nei giorni scorsi avevano ricevuto una delegazione del gruppo "Movimento Opzione Donna".

Nel documento si legge come le Pensioni di Opzione Donna erogate dal 2016 fino al gennaio 2017 siano state 18.743, la quasi totalità provenienti dal settore privato (14.083), a fronte delle 4.660 del settore pubblico. Il Movimento 5 Stelle evidenzia come i fondi rimasti a disposizione siano nell'ordine dei 58 milioni, che devono essere la base - in aggiunta ad un nuovo rifinanziamento - per la proroga di OD al 2018. Vale a dire, la richiesta delle lavoratrici che hanno aderito in questi mesi alla "battaglia" per il riconoscimento della pensione anticipata a 57 anni con 35 anni di contributi versati.

Damiano: 'Governo consideri calo dell'età pensionabile'

Presente al Lingotto in occasione delle giornate del Festival del Lavoro, il numero uno della commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano è tornato a chiedere una revisione dell'aspettativa di vita a seguito del calo di quest'ultima registrato nel 2015 e nei primi mesi del 2017, e di conseguenza il calo dell'età pensionabile.

Non è una novità che l'esponente dem sia contrario all'adeguamento automatico dei requisiti per la pensione di vecchiaia legato alla speranza di vita, che porterà l'età per andare in pensione a 67 anni a partire dal 1 gennaio 2019. Insieme al collega Maurizio Sacconi, attuale presidente della commissione Lavoro al Senato, Damiano aveva chiesto con una nota congiunta il rinvio dell'aspettativa di vita per riflettere sulle nuove condizioni venutesi a creare. Per gli aggiornamenti su quota 41 e OD e conoscere le ultime novità sulle pensioni cliccate il tasto Segui in alto a destra.