Si è entrati nel vivo della cosiddetta Fase 2 che dovrebbe portare a nuovi interventi in campo previdenziale da inserire nella Legge di Stabilità 2018. Non manca la discussione dei temi rimasti irrisolti nonostante l'approvazione della manovra finanziaria visto che, tuttora ci sono molti nodi da chiarire.

Ancora molti nodi da chiarire nella Fase 2

Difatti, si continua a discutere sull'estensione dell'Ape Sociale e del meccanismo di Quota 41 riservata alle categorie più deboli individuate dalla nuova Legge di Bilancio quali disoccupati privi di ammortizzatori sociali, caregivers, addetti alle mansioni particolarmente usuranti e invalidi al 74 %.

Per questo motivo i sindacati continuano la loro battaglia al fine di arrivare ad un'estensione delle misure a partire dalla prossima Legge di Bilancio. Inoltre, da affrontare anche il delicato tema delle giovani generazioni con una probabile introduzione della cosiddetta pensione di garanzia volta ad integrare il trattamento minimo che andrebbero a percepire nel momento in cui raggiungono i requisiti per il pensionamento.

Probabile introduzione della Quota 100

Sul tavolo dell'esecutivo torna anche l'ipotesi di Quota 100; una proposta contenuta nel disegno di legge 857 presentato dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera cesare damiano nel 2015 al fine di garantire una maggiore flessibilità in uscita dall'attività lavorativa a partire dai 62 anni di età anagrafica e 38 anni di contributi effettivamente versati fino al raggiungimento di 65 anni di età e 35 anni di contribuzione.

Da considerare anche le risorse che il Governo metterà a disposizione visto che, la misura potrebbe richiedere una copertura pari a 10 miliardi di euro. Per questo motivo occorrerà attendere l'approvazione del Def che quantificherà le risorse disponibili. Intanto, molti esponenti del Partito Democratico e della Lega Nord hanno dimostrato particolare ammirazione per la misura e continuano a premere l'esecutivo affinchè possa esprimere il suo parere e provvedere all'approvazione del ddl a margine dei lavori per la prossima Legge di Stabilità.

Resta ferma al palo, invece, la quota 100 ipotizzata da Salvini che prevede l'uscita anticipata a partire dai 60 anni di età e 40 anni di anzianità contributiva; una proposta che non ha ricevuto molti consensi visto che abbasserebbe l'età anagrafica ma nello stesso tempo occorreranno più anni di contribuzione per l'accesso al pensionamento.