Le ultimissime novità al 26 settembre 2017 sulla riforma pensioni ed in particolare sui temi maggiormente caldi quali precoci, donne, stop aspettativa di vita nel 2019 e Ape sociale arrivano direttamente da Gentiloni, che interviene a seguito dell'approvazione della nota di aggiornamento del documento di Economia e Finanza (Def). Le modifiche previdenziali verso cui pare propendere il Governo in vista della nuova legge di Bilancio 2018 non sono quelle a cui ambivano sindacati e lavoratori. Le prime affermazioni del Presidente del Consiglio non lasciano spazio ai dubbi, le misure non saranno estese a tutti, ha detto, ma saranno unicamente interventi mirati.

I dettagli ed i possibili beneficiari di quella che si appresta ad essere una mini riforma mirata per pochi 'fortunati'.

Pensioni anticipate e precoci 2017, Gentiloni post Def: dialogo aperto, ma su interventi mirati

'Lasciate ogni speranza o voi che entrate' verrebbe da dire a tutti quei lavoratori che ambivano a vedere un cambiamento imminente della Riforma Pensioni targata Fornero nella prossima LdB 2018, così come ai sindacati che continuano a fare pressing al Governo affinché nel prossimo tavolo di confronto, calendarizzato per i primi di ottobre, si raggiunga un verbale condiviso in cui vi sia almeno lo stop dell'adeguamento dell'età pensionabile per il 2019 per tutti i lavoratori. Infatti le ultime parole del premier Gentiloni a seguito dell'approvazione della nota di aggiornamento del Def sembrano andare nella direzione contraria, non vi sarà alcuna manovra correttiva spendibile da tutti, al più si potranno trovare correttivi puntuali per alcune categorie di soggetti.

In buona sostanza si andrà nuovamente, come è accaduto nella Ldb 2017 con l'approvazione della pensione anticipata con Q41 e Ape sociale ,ad aiutare solo determinate tipologie di cittadini, quelli maggiormente in difficoltà o che svolgono mestieri più usuranti e/o gravosi. Anche il blocco dell'aspettativa di vita, si legge a chiare lettere tra le righe, non potrà essere per tutti dal 2019.

Ecco, stando alle prime indiscrezioni, quali potrebbero essere i beneficiari delle modifiche che ha in serbo l'esecutivo.

Riforma pensioni 2017, ecco i potenziali beneficiari

Stando a quanto affermato da Gentiloni gli interventi in materia previdenziale che troveranno spazio nella prossima Legge di stabilità non potranno assolutamente essere "generalizzati", dunque si proseguirà il confronto con i sindacati, per raggiungere un accordo su misure ad hoc.

Tra questi beneficiari con buona probabilità vi rientreranno i maggiormente bisognosi, la quota 41 dunque non verrà estesa a tutti, come speravano i lavoratori precoci. L'anticipo pensionistico continuerà ad essere concesso unicamente alle categorie considerate meritevoli di tutela, come già avvenuto per gli interventi concessi su Q41 e Ape sociale. Tra gli interventi che con buona probabilità potrebbero vedere la luce, come anticipato da più testate giornalistiche, quelli in favore delle donne. Per loro dovrebbe essere facilitato l'accesso all'Ape sociale attraverso il riconoscimento di bonus contributivi collegati ai periodi di maternità. Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha, difatti, ipotizzato 6 mesi di sgravio per ogni figlio, con un massimo di 2 anni, mentre le parti sociali combattono affinché almeno il bonus sia pari a 3 anni, ovvero 1 anno per figlio.

Gli altri beneficiari di questa manovra mirata dovrebbero essere con buona probabilità i giovani, l'obiettivo dell'esecutivo è quello di intervenire attraverso norme specifiche che permettano l'accumulo contributivo sia con sgravi per le assunzioni verso i datori di lavoro quanto con facilitazioni per il riscatto della laurea. L'aspettativa di vita, qualora si riuscisse a bloccarla, non consentirebbe a tutti di rimanere esenti dall'innalzamento dell'età pensionabile dal 2019, ma solo a talune categorie, con buona probabilità l'esecutivo seguirà la logica della tutela per quanti svolgono mestieri gravosi e usuranti. Le modifiche certo sarebbero pur sempre un passo in avanti, ma davvero molto esiguo rispetto a quanto speravano di ottenere sindacati e lavoratori. La mobilitazione annunciata dai sindacati è ora più vicina?