Altro che modifiche strutturali alla legge Fornero, non sembra esserci spazio, al momento, per una riforma Pensioni che riveda quella del 2011 in direzione di una maggiore flessibilità in uscita verso la pensione anticipata. Dopo le parole del ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, la doccia fredda su lavoratori e sindacati arriva dal premier Paolo Gentiloni. Il presidente del consiglio lascia aperto, di fatto, il tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali, ma non si sbilancia più di tanto e ripete che le risorse sono scarse quindi non ci sono ampi margini di manovra.

Pensioni, Gentiloni avverte i sindacati sulla fase 2 della riforma

"I margini per discutere - ha dichiarato il premier - ci sono sempre, non per fare operazioni generalizzate, valuteremo - ha spiegato Gentiloni - la possibilità di operazioni puntuali". Questa la risposta data ieri dal presidente del consiglio rispondendo ai cronisti, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, alle domande sulla riforma pensioni e in particolare sul blocco dell'innalzamento dell'età pensionabile chiesto a gran voce dai sindacati, che sul punto hanno più volte minacciato la mobilitazione. "Penso che il governo abbia - ha proseguito Gentiloni - un atteggiamento di totale rispetto nei confronti delle parti sociali con le quali - ha specificato secondo quanto riporta l'Agi - avremo un confronto come con le diverse componenti della maggioranza".

Diversi, infatti, i parlamentari di maggioranza che sostanzialmente si trovano sulle stesse posizioni dei sindacati che in pratica sembrano diametralmente opposte a quelle dell'esecutivo che comunque intende andare avanti anche con l'aumento dell'età pensionabile.

Il premier ha spiegato che non sarà facile trovare le risorse necessarie

"Sappiamo benissimo - ha spiegato ieri il primo ministro - quali siano le cifre globali e quale sia - ha aggiunto - la tenuta a lungo termine del nostro debito e del nostro sistema pensionistico". Le cifre globali cui fa riferimento Gentiloni sono quelle da cui si dovrebbe attingere per finanziare la seconda parte della riforma pensioni che a questo punto stenta a decollare.

"Resta aperta la discussione, ma è piuttosto chiaro - ha detto il presidente del consiglio - quali sono i confini possibili di questa". Queste le ultime notizie che arrivano da Palazzo Chigi sulla questione previdenziale, si resta adesso in attesa del nuovo incontro con i sindacati per capire quali siano effettivamente i piani de governo. Il leader della Cgil Susanna Camusso, dopo le nuove dichiarazioni del premier, ha ribadito la sua posizione: se si va avanti con l'aumento dell'età pensionabile sarà rottura.