Pensioni e lavoro, ogni giorno i media danno grande risalto a due argomenti che sono molto cari agli italiani e che per molti versi appaiono in stretta relazione. Da una parte c'è un sistema pensionistico che necessita di riforme che mantengano sostenibile l'attuale modello previdenziale, dall'altro un apparato economico che fatica a creare occupazione per i tanti giovani privi di un lavoro e che rendono l'Italia schiava di una disoccupazione vistosamente superiore alla media europea.

Riforma pensioni: così si può creare lavoro

C'è una vecchia convinzione, che in realtà è anche una deduzione logica, che molto spesso torna a riecheggiare nei dibattiti politici: per dare lavoro ai figli è necessario far andare in pensione i padri.

Facile a dirsi, molto più difficile a farsi dato che occorrono calcoli complicati affinché il sistema pensionistico resti sostenibile. Tuttavia a riproporre la soluzione è il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, che ha avuto modo di affrontare l'argomento da ospitei della trasmissione Agorà, in onda come di consueto su Rai Tre.

Lo stesso Barbagallo di fronte al dubbio relativo alla copertura economica di una soluzione di questo tipo, non fatica a indicare quella che potrebbe essere la via per non andare incontro a problemi di natura finanziaria. Secondo il ledaer sindacale, infatti, bisognerebbe attingere da fondi potenzialmente illimitati derivanti da 110 miliardi di evasione fiscale che mancano ai conti dello Stato, dai 60 miliardi di corruzione dai 27 miliardi di usura.

Numeri impressionanti, sebbene non facilmente attaccabili.

Pensioni ed età pensionabile: si attendono novità

Barbagallo, nel corso del suo intervento, ha posto l'accento su un'altra questione cara ai lavoratori. Secondo l'opinione dei sindacati risulta ingiusto equiparare tutte le categorie dei lavoratori e indicare per tutte lo stesso traguardo per raggiungere la pensione.

Sarebbe da premesse di questo tipo che nascerebbe la ferma opposizione sindacale all'innalzamento automatico dell'età pensionabile.

Nel frattempo continua a far discutere la questione relativa alle donne che, attraverso l'istituzione dell'equiparazione dei generi e l'innalzamento dell'età pensionabile in linea con l'aspettativa di vita, rischierebbero di punto in bianco a dover lavorare due anni in più. Il mese di ottobre, da più parti, viene indicato come quello chiave per avere chiarimenti definitivi sulla questione pensioni.