"L'Ape sociale non rispetta il principio di uguaglianza sociale". A parlare così è Walter Rizzetto, deputato di Fratelli d'Italia nonché vice presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati. Stanno facendo discutere le dichiarazioni dell'ex Movimento 5 Stelle, dopo l'attacco lanciato contro l'anticipo pensionistico agevolato, principale novità della riforma Pensioni di quest'anno. La settimana scorsa, intanto, ha avuto il via libera anche l'Ape volontario. Si tratta di un anticipo pensionistico che prevede l'uscita fino a 3 anni e 7 mesi prima della pensione, in cambio di un taglio intorno al 4 per cento del proprio assegno previdenziale per ciascun anno di anticipo richiesto.

Walter Rizzetto: 'Ape sociale discriminatorio'

Ancora polemiche intorno all'Ape sociale, misura che re-introduce la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro attraverso una pensione anticipata a 63 anni per determinate categorie di lavoratori. Non tutti, come sappiamo, possono accedere all'Ape agevolata. Tra questi, a patto che non siano invalidi o caregiver, anche i lavoratori autonomi, a differenza di quanto accede invece con l'Ape volontario. Ed è proprio sugli autonomi che l'onorevole Walter Rizzetto apre una riflessione, definendo discriminatoria lo strumento previdenziale adottato dal governo per reintrodurre quella flessibilità andata perduta con l'avvento della riforma Fornero.

Rizzetto spiega come non si sia rispettato il principio di uguaglianza sociale nel prevedere come requisito necessario per chi attualmente non lavora l'indennità di disoccupazione, a cui i lavoratori autonomi non hanno diritto.

Non è la prima volta che Walter Rizzetto denuncia alcune "falle" delle ultime misure pensionistiche varate dal governo. Nota anche la sua posizione rispetto all'aspettativa di vita, per cui si dice favorevole al blocco.

Ape sociale al femminile

La battaglia del vice presidente della Commissione Lavoro alla Camera ha avuto il suo apice nell'interrogazione parlamentare al ministro del Lavoro Giuliano Poletti, a cui viene chiesto di intervenire per porre rimedio a quella che è - secondo Rizzetto - una violazione del principio di uguaglianza sociale.

E' quanto si legge nella nota riportata dall'onorevole sul suo profilo Facebook. Parla di beffa per gli autonomi, di occasione mancata per il governo.

Non bisogna nemmeno dimenticare che probabilmente all'interno della prossima Legge di Stabilità per il 2018 sarà inserita anche l'Ape donna, la versione al femminile dell'Ape sociale, che include bonus contributivi a favore delle lavoratrici che hanno uno o più figli.

Per ciascun figlio, dovrebbe essere riconosciuto un bonus pari a 6 mesi, fino ad un massimo di 2 anni di sconto (con 4 figli). A questo proposito, segnaliamo la forte presa di posizione da parte delle lavoratrici che chiedono invece la proroga di Opzione Donna. La maggior parte di loro, infatti, non è interessata né al bonus previsto dalla proposta Poletti né dai lavori di cura.