Almeno due le misure di pensione anticipata che potrebbero andare a vantaggio delle donne lavoratrici, integrate con l'uscita a 63 anni anche con anticipo pensionistico Ape social, e altri interventi a favore della quota 41 dei precoci potrebbero essere varate dal Governo Gentiloni con la prossima legge di Bilancio. Per le donne, anche la possibilità, contenuta in un disegno di legge, di beneficiare di periodi di contribuzione per le Pensioni anticipate e di vecchiaia nel caso in cui dovessero occuparsi di persone non autosufficienti. Di mezzo, come chiedono i sindacati, anche l'alt all'adeguamento automatica dell'età delle pensioni anticipate e della pensione di vecchiaia così come dettato dalla riforma Fornero, oltre agli interventi a favore dei giovani lavoratori.

Infine, sempre in vista delle modifiche che entrerebbero in vigore dal 1° gennaio 2019, i sindacati chiedono anche la revisione dei coefficienti di rivalutazione delle pensioni.

Pensioni anticipate 2017: ultime novità oggi uscita donne, Ape social e precoci quota 41

Sulla pensione anticipata delle donne, le ultime novità dei giorni scorsi parlano di un accesso facilitato all'uscita a 63 anni, l'età che coincide con il massimo dell'anticipo dell'Ape social. Le donne lavoratrici, nel dettaglio, secondo le richieste pervenute dai sindacati per ampliare le beneficiare della pensione anticipata a costo zero, si vedrebbero riconoscere fino ad un anno di contributi per ciascun figlio avuto oppure adottato (per non più di tre anni).

Il bonus dei contributi, scrive Il Messaggero, varrebbe anche nel caso in cui non si uscisse con l'anticipo pensionistico Ape social, ma come sconto rispetto alla pensione di vecchiaia, per entrambi i meccanismi (contributivo e misto). Per quanto riguarda, invece, l'uscita dei lavoratori precoci con quota 41 oppure con l'Ape social (quindi includendo anche gli uomini), i sindacati sono per un ampliamento della platea dei contribuenti in uscita tramite l'allargamento delle categorie dei lavori gravosi.

Il requisito dei lavori gravosi, infatti, rappresentano uno dei parametri essenziali richiesti sia per l'Ape che per i precoci.

Novità pensione anticipata e pensioni vecchiaia 2017: assegno Inps per cura disabili

Ulteriore possibilità di beneficiare della pensione anticipata o di accorciare gli anni per le pensioni di vecchiaia per le donne, ma anche per gli uomini, con sconti sui contributi delle pensioni, potrebbe arrivare da un disegno di legge riguardante i "caregiver".

Si tratta dei contribuenti che si occupino anche di familiari disabili. Nel disegno di legge, i requisiti di accesso al possibile assegno dell'Inps (che sarebbe di 1.900 euro all'anno), spetterebbe a chi si occupi per almeno 54 ore a settimana di un familiare invalido al 100%. L'assegno versato dall'Inps sarebbe valido anche ai fini contributivi per le pensioni anticipate e di vecchiaia e, conseguentemente, anche con i versamenti necessari per la pensione dell'Ape social a 63 anni. Ulteriore requisito di accesso alla misura dell'Inps riguarda il reddito: è necessario che il beneficiario dell'assegno sia privo di altri redditi o, anche, incapiente. La misura, pertanto, andrebbe potenzialmente ad integrarsi con due dei requisiti che sono previsti sia per i precoci quota 41 che per l'Ape social, ovvero la cura di parenti disabili e lo stato di disoccupazione.