Rischia di diventare una questione di rilevanza politica l'aumento delle età di uscita per la pensione anticipata e per le Pensioni di vecchiaia dal 2019. Con tanto di braccio di ferro tra Governo e sindacati in merito all'adeguamento dei cinque mesi di aumento che verranno discussi nell'ultima parte dei quest'anno, in sede di legge di Bilancio 2018. I rappresentanti dei lavoratori, informa Il Sole 24 Ore, considerano prioritario il blocco del meccanismo dell'aumento delle pensioni in proporzione all'aspettativa di vita. Dal Governo, in ogni modo, non sono giunte aperture a rivedere la legge del 2010, ma soltanto un invito alla prudenza in attesa degli indici definitivi dell'Istat.

Ma anche all'interno dello stesso Partito democratico c'è chi è contrario all'aumento di cinque mesi delle pensioni dal 1° gennaio 2019.

Ultime notizie aumento età uscita pensione anticipata: confronto fine 2017

Pensioni anticipate e pensione di vecchiaia, infatti, aumenterebbero di pari passo, allontanando automaticamente l'uscita da lavoro dei lavoratori. Sia il ministro dell'Economia, Padoan, che il Presidente dell'Inps, Tito Boeri, d'altro canto, hanno sollevato il rischio per i conti statali del blocco dell'età delle pensioni. Posizione contestata dalla Uil che, attraverso il leader Carmelo Barbagallo, ha fatto espressa richiesta al Governo Gentiloni di trovare un'intesa entro la fine di settembre o, in ogni modo, prima di presentare la legge di Bilancio 2018.

Cinque mesi in più per le pensioni anticipate e per la pensione di vecchiaia significherebbero che l'uscita (oggi, rispettivamente, all'età di 63 anni e 7 mesi e 66 e sette mesi), maturerebbe a 64 e a 67 anni. Che, con gli aggiornamenti biennali, sposterebbero l'età della pensione a 70 anni verso la metà del secolo e a 67 per la pensione anticipata nello stesso lasso di tempo.

Novità pensioni anticipate 2017, uscita dal 2019: nuovi requisiti età?

E' possibile individuare la propria uscita per la pensione anticipata (e per le pensioni di vecchiaia) semplicemente dalla propria data di nascita. Infatti, fino al 31 dicembre 2017 potranno andare in pensione anticipata con 63 anni e 7 mesi (e venti di contributi) i lavoratori che siano nati entro il primo giorno del mese di giugno del 1954 (per il 2018 la data di nascita non dovrà essere successiva al 1° giugno del '55).

Con i 5 mesi di aggiornamento dell'età di uscita del 2019, le per la pensione anticipata occorrerebbero almeno 64 anni dal 2019, ovvero la platea si restringerebbe ai lavoratori nati non oltre il 1° gennaio 1956 e del 1957 (per la maturazione del prepensionamento del 2020). L'aggiornamento anagrafico del 2021/22 porterà le pensioni anticipate a 64 e 3 mesi: l'uscita, pertanto, riguarderà i lavoratori che siano nati non dopo l'inizio di ottobre del '57 e del '58. Le attuali tabelle demografiche dell'Istat prevedono un solo mese di aggiornamento per le pensioni anticipate nel 2023-24 (uscita a 64,4): ne beneficeranno i nati entro inizio settembre del '59 e del '60. Ulteriori aggiornamenti saranno disposti ogni due anni e possono essere sintetizzati dalla seguente tabella (per la verifica, il giorno limite è sempre il primo del mese):

  • 2025-26, pensione anticipata a 64, 6 (uscita nati luglio del 1961 e del 1962);
  • 2027-28, uscita anticipata a 64,8 (maggio '63 e '64);
  • 2029-30, prepensionamento a 64,10 (marzo '65 e '66);
  • 2031-32, pensioni anticipate a 65 anni (gennaio '67 e '68);
  • 2033-34, uscita a 65,2 (novembre '68 e '69).