Quanto conviene andare in pensione anticipata con l'anticipo pensionistico Ape, nella versione volontaria, oppure con la rendita pensionistica Rita? Dopo i decreti attuativi dell'Ape social e delle Pensioni anticipate dei lavoratori precoci che possano dimostrare di aver maturato la quota 41, ecco che l'imminente utilizzo dello strumento dell'Ape volontario potrebbe creare molti dubbi ai contribuenti. In primo luogo per la non gratuità del canale di pensione anticipata rispetto alla versione social o ai precoci con quota 41. L'età minima di uscita anticipata richiesta è di 63 anni ed i contributi devono essere pari a minimo venti anni: proprio la ridotta contribuzione potrebbe allettare molti lavoratori a questa formula di pensione anticipata.

Che, però, ha un costo che va pagato nei primi 20 anni di pensione di vecchiaia, ovvero al compimento dei 66 anni e 7 mesi. Ed allora subentra la necessità di farsi due conti sulla convenienza.

Pensioni anticipate Ape e pensione vecchiaia: requisiti di uscita

Con l'approvazione definitiva delle pensioni anticipate con Ape volontario (in attesa del giudizio della Corte dei Conti e della circolare applicativa dell'Inps), i contribuenti hanno la possibilità di uscita anticipata a 63 anni (anche con la Rita). In particolare, con l'Ape volontario potranno andare in pensione gli iscritti all'Inps e di anticipare rispetto alla pensione di vecchiaia fino a 3 anni e sette mesi (con i requisiti di uscita validi fino a tutto il 2018).

La domanda di pensione anticipata Ape si potrà fare all'Inps che accerterà l'esistenza dei requisiti richiesti e calcolerà l'anticipo per un massimo di 43 mesi prima della pensione di vecchiaia. Si potrà ottenere, pertanto, un mensile che potrà variare da un minimo del 75 ad un massimo del 90 per cento di quello che sarà il futuro assegno, a seconda di quanti mesi si decida di anticipare.

In ogni modo, finiti i mesi di anticipo e iniziata la pensione di vecchiaia, si dovrà restituire, mensilmente, la pensione anticipata ottenuta con l'Ape: la percentuale di trattenuta sulla futura pensione (la rata da pagare mensilmente) sarà pari a circa il 5 per cento per ogni 12 mesi di anticipo richiesto tra i 63 ed i 66 e 7 mesi.

Pensioni Ape 2017: ultime novità oggi sul simulatore Inps per pensione anticipata

Quanto conviene, pertanto, questa uscita con pensione anticipata Ape? Pagare per 20 anni a partire dalla pensione di vecchiaia, ovvero subire la decurtazione a rimborso del prestito della pensione futura, potrebbe essere un'operazione rischiosa. La risposta, infatti, è variabile innanzitutto a seconda della propria situazione personale e familiare. In molti potrebbero avere necessità di un'uscita anticipata il prima possibile ed accettare di vedersi tagliata la pensione che sarà. Ma, informa il quotidiano Milano Finanza, i contribuenti potranno contare su un simulatore che l'Inps metterà a disposizione sul proprio sito per il calcolo della pensione anticipata con Ape volontario.

Si potranno, pertanto, avere dati e calcoli, sia sulla pensione che si avrà in anticipo (tra i 63 ed i 66,7 anni), sia sui 20 anni successivi di pensione di vecchiaia con la decurtazione dell'assegno per il pagamento del prestito. Il quadro dovrebbe includere anche le voci riguardanti l'assicurazione ed i tassi di interesse. Unico consiglio che si può dare, ad oggi, per chi volesse andare in pensione anticipata con l'Ape (o con la Rita) è il seguente: è bene iniziare a risparmiare fin da oggi per non trovarsi con pensioni troppo basse in futuro.