Circa 500 milioni di euro verranno inseriti nella prossima Legge di Stabilità 2018 sulla quale si inizierà a lavorare entro la metà di ottobre. A renderlo noto è il cosiddetto Documento di Economia e Finanza volto a quantificare le risorse realmente disponibili che il Governo Gentiloni dovrà impiegare per attuare le prossime misure.

500 milioni di euro sono insufficienti

Seppure ancora non sia ufficiale, il Def avrebbe permesso la programmazione della futura manovra finanziaria che, come anticipata più volte dovrebbe portare a numerose novità sul fronte previdenziale.

Difatti, solo 500 milioni di euro verrebbero accantonati e destinati alla prossima Legge di Bilancio; una cifra molto bassa rispetto alla previsioni e alle richieste delle organizzazioni sindacali. Per questo motivo, il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan avrebbe già chiesto un incontro con il Governo al fine di sottoporre i problemi riscontrati da migliaia di lavoratori rimasti penalizzati dalla precedente Riforma Fornero. I sindacati, infatti, avevano chiesto uno stanziamento di almeno 5 miliardi di euro da ripartire in due anni e destinare alle misure in campo previdenziale.

Non ci sarà il blocco dell'adeguamento

In molti, ormai, si aspettavano una risposta sul blocco dell'adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita che a partire dal 2019 determinerà un aumento dell'età anagrafica di ulteriori 5 mesi.

Quindi, dai 66 anni e 7 mesi previsti si passerà ai 67 anni di età per l'accesso alla pensione di vecchiaia. Tale misura, però, non potrebbe essere attuata a causa dell'insufficienza di risorse finanziarie; cosa che lascia pensare ad un probabile innalzamento dell'età pensionabile a partire dal 2019. E' questo il motivo che spinge i sindacati ed in particolare la Cisl a chiedere un incontro urgente con il Governo Gentiloni.

Restano ferme al palo anche le altre misure riguardanti l'approvazione dell'uscita anticipata con Quota 100 e l'estensione del meccanismo di Quota 41 a favore dei lavoratori precoci. Buone notizie, invece, per le lavoratrici visto che l'esecutivo avrebbe intenzione di intervenire con l'approvazione dell'Ape a favore delle donne: i fondi per un intervento sarebbero sufficienti anche se, come l'Ape Sociale potrebbero soddisfare solo le categorie più svantaggiate. Rimangono in bilico anche le altre misure riguardanti la pensione di garanzia per i giovani e il riconoscimento dei lavori di cura e assistenza per le lavoratrici ai fini contributivi.