Pensioni: l'argomento continua a risultare sempre piuttosto caldo e già da tempo era stato indicato nel mese di ottobre il periodo in cui si sarebbe assistito a molti passaggi decisivi. Un destino obbligato, sebbene gli innumerevoli tavoli di confronto tra Governo e Sindacati avessero inequivocabilmente dimostrato l'esistenza di una certa diversità di vedute tra le due parti.

Pensioni ed età pensionabile: cosa cambia

Le pensioni rappresentano un argomento che turba e non poco i Sindacati. In particolare a destare parecchia preoccupazione sarebbe quanto contenuto dal Documento di Enonomia e Finanza che prevederebbe circa 500 milioni di euro inseriti nella prossima Legge di Bilancio, a cui si inizerà a lavorare dalla metà del mese di ottobre.

Si tratta di dati che ancora non possono essere naturalmente ritenuti ufficiali, ma che risultano piuttosto chiarificatori sul fatto che difficilmente verranno impiegate le risorse richieste dalle organizzazioni sindacali che richiedevano la destinazione da 5 miliardi di euro (in due anni) per la Legge di Bilancio.

L'insufficienza di risorse finanziarie renderebbe quasi automatica la risposta negativa alla richiesta sindacale di bloccare l'innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni a partire dall'anno 2019, a causa dell'innalzamento dell'aspettativa di vita. Attualmente la soglia da raggiungere è fissata in 66 anni e 7 mesi.

Pensioni: le ultimissime

Le pensioni e non solo sono un argomento che naturalmente viene visto con molta attenzione da diverse associazioni e proprio quest'aspetto potrebbe indurre i rappresentati dei lavoratori a chiedere un incontro urgente con il Governo.

I Sindacati avrebbero chiesto con una certa urgenza un'incontro all'esecutivo, in particolare il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan sarebbe pronta ad esporre al Governo tutte le criticità di tantissimi lavoratori che risultavano già penalizzati dalle novità introdotte dall'ormai nota Riforma Fornero.

Naturalmente si azzerano o quasi anche la possibilità misure quali potevano essere la così detta Quota 100 o l'estensione di Quota 41 anche per i così detti "lavoratori precoci.

Per chi, invece, potrebbe muoversi qualcosa in senso positivo sono le donne, per le quali si parla di un'approvazione della così detta "Ape rosa". Si attendono, inoltre, di conoscere quale sarà il destino di altre misure richieste dai sindacati come la pensione di garanzia per i giovani e il riconoscimento dei lavori di cura a fini contributivi.