Gli avvocati sono interessati da molte novità in questo mese. Fra le più rilevanti ricordiamo l'obbligo di stipulare una polizza assicurativa entro e non oltre l'11 ottobre 2017. La polizza è diventata obbligatoria dopo il decreto del ministero della Giustizia del 22.09.2016. L’assicurazione deve prevedere la copertura della responsabilità civile del procuratore legale per "tutti i danni" patrimoniali e non nello svolgimento dell'attività professionale, sia ai clienti che ai terzi. Il costo, che si aggira intorno ai 200 euro annui, può variare in base al fatturato dichiarato dal professionista, ma anche al massimale.

Di ieri è invece il comunicato della Cassa Forense, pubblicato sul relativo sito che riguarda il contributo integrativo minimo di cui all'art. 7, c. 1, lett. b) che non sarà più dovuto per gli anni dal 2018 al 2022.. Si tratta dunque di una buona notizia per tutti gli avvocati, una classe oramai tartassata dal punto di vista professionale, vista la sempre crescente inefficienza e degrado della professione forense

Il Comitato dei Delegati ha approvato una delibera con cui viene espressamente previsto che «Il contributo integrativo minimo non è dovuto per gli anni dal 2018 al 2022». Inalterato resta però l’onere di provvedere al pagamento del contributo integrativo nella misura del 4%. La decisione se rendere operativa tale delibera sarà presa dai Ministeri Vigilanti che devono dare l’ok.

Dopo di che milioni di avvocati si libereranno del contributo minimo integrativo almeno fino al 2020. Un bel passo in avanti visto che dal punto di vista economico, ci sono sempre più tasse e i minori introiti.

Dunque una vittoria importante come conferma anche l’Avvocato Nunzio Luciano che ribadisce come tale misura sia finalizzata a combattere e a contenere le difficoltà nelle quali, purtroppo, ancora versa molta parte dell’Avvocatura specialmente quella più giovane.

Contributi minimi dovuti: importi ed effetti della sospensione dei contributi

Il contributo soggettivo minimo (€ 2.780,00) è ridotto alla metà per i primi 6 anni di iscrizione alla Cassa Forense. Per i primi 5 anni di iscrizione alla Cassa, invece non è dovuto il contributo minimo integrativo. Si tratta di una sospensione temporanea perché a partire dall’anno 2018 tutti dovranno versare quel 4% a titolo di contributo integrativo sul volume d’affari dichiarato.

Al contributo integrativo verrà dunque applicato il principio della proporzionalità sul volume d’affari dichiarato per tutti gli iscritti. Chissà che l’attuale figura dell’avvocato possa riprendere il prestigio di un tempo proprio attraverso queste misure che vanno a beneficio di tutta la categoria.Per rimanere sempre aggiornati su queste novità premete il tasto segui in alto a sinistra accanto l'autore dell'articolo.