L’anno 2018 sarà un anno decisivo per i docenti e aspiranti tali in quanto si terranno ben tre concorsi che consentiranno ad abilitati e non di immettersi finalmente in ruolo. Ricordiamo che la procedura per il reclutamento docenti è totalmente cambiata a partire da quest’anno, infatti è stato messo da parte il Tfa (Tirocinio Formativo Attivo) per il Fit. Il nuovo metodo è un percorso di formazione per gli aspiranti docenti non abilitati che dura tre anni ed è retribuito. Requisito di accesso, però, sono 24 CFU nelle discipline psico-antro-pedagogiche che tutti i candidati non abilitati dovranno acquisire indipendentemente dall’anno accademico di laurea.

Una volta acquisiti gli aspiranti potranno accedere al Fit sostenendo due prove scritte e una orale. A tal proposito ci sono news sul concorso a cattedra che dovranno sostenere gli aspiranti docenti non abilitati. Infatti nel convegno ANFIS, tenutosi ieri 22 ottobre 2017, il membro della segreteria tecnica del Ministro Fedeli, Marco Campione ha svelato delle anticipazioni sulle tempistiche del concorso riservato ai non abilitati. In particolare Campione ha spiegato che stanno lavorando per fare in modo che prima della fine della legislatura, siano pronti tutti i decreti che permetteranno ai candidati di svolgere tutte e tre i concorsi.

Ecco tutte le informazioni utili per i non abilitati

Il primo ad essere bandito sarà quello per gli abilitati, i quali se supereranno la prova di ammissione dovranno seguire il percorso Fit per un anno.

In secondo luogo sarà bandito quello per i non abilitati ma con 36 mesi di servizio, i quali sosterranno una prova scritta in meno rispetto a coloro che dovranno affrontare il concorso ordinario. Infine i candidati non abilitati e senza 36 mesi di servizio dovranno sostenere il concorso ordinario previsto, secondo le parole di Marco Campione, per fine estate/inizio autunno del 2018 per quanto riguarda le due prove scritte e quella orale.

Una volta superate le tre prove i candidati potranno cominciare il percorso Fit di tre anni che prevede per il primo anno un tirocinio retribuito. Nel secondo anno il tirocinio sarà affiancato da supplenze che potranno permettere agli aspiranti docenti di percepire uno stipendio più cospicuo. Infine il terzo anno sarà l’anno della svolta per i candidati che potranno vantare una cattedra piena in modo da percepire un regolare stipendio. Alla fine dei tre anni i candidati saranno valutati e immessi in ruolo.