Arrivano novità importanti dalla Manovra Finanziaria 2018 sugli aumenti degli stipendi dei docenti e dei presidi per il rinnovo dei contratti statali 2017 e della Scuola, provvedimento di fine anno dal quale, però, sono esclusi i dipendenti amministrativi, tecnici ed ausiliari (Ata). Dal va libera al Bilancio 2018, infatti, il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli non ha ottenuto tutto ciò che aveva preparato nel pacchetto delle misure per la scuola. Infatti, se è vero che i presidi avranno un robusto aumento degli stipendi e i docenti della scuola otterranno qualche euro in più rispetto agli 85 euro di aumento dei contratti statali, non ci saranno le risorse necessarie per l'assunzione di seimila dipendenti Ata, categoria peraltro sotto organico nella scuola.

Contratto statali 2017 e scuola: ultime novità su aumento stipendi docenti e bonus

Rispettati, secondo quanto affermato dalla Madia sul proprio profilo Facebook, gli accordi di un anno fa che porteranno ad aumentare gli stipendi dei dipendenti pubblici con i nuovi contratti statali 2017. I dirigenti scolastici avranno invece tra i quattrocento ed i cinquecento euro in più in busta paga alla voce che assegna 95 milioni di euro nel Bilancio 2018 alla categoria. Decisivo per questo aumento è stato l'intervento della stessa Valeria Fedeli che ha potuto argomentare sui maggiori adempimenti previsti per i dirigenti scolastici, alcuni dei quali derivanti dalla riforma della Buona scuola, ma anche dalle vaccinazioni obbligatorie, supplenze, assegnazioni delle cattedre a tempo indeterminato e sicurezza sul lavoro.

Dal rinnovo dei contratti statali e del comparto della scuola, i docenti avranno in busta paga 85 euro in più lordi, rispondenti alla voce di perequazione di 1,65 miliardi di euro stanziati. Per i dipendenti a tempo indeterminato nella scuola (docenti e Ata), ma anche per tutti i dipendenti statali, si provvederà a sterilizzare il bonus di 80 euro di Renzi per chi guadagni attorno ai 26 mila euro.

Contratto scuola 2017: ultime notizie oggi su bonus merito docenti e carta docente

Oltre agli aumenti degli stipendi conseguenti al rinnovo dei contratti statali, i docenti dovrebbero avere ulteriori aumenti in busta paga sui quali, però, la partita è ancora aperta tra il ministero dell'Istruzione e quello dell'Economia e delle Finanze.

Infatti, non essendoci risorse aggiuntive introdotte nel Bilancio 2018, l'ipotesi dei tecnici è quella di mettere tra gli aumenti tabellari degli stipendi dei docenti il bonus di merito introdotto dalla riforma della Buona scuola. In totale sarebbero 200 milioni di euro che, a questo punto, sarebbero distribuiti a pioggia e non con i criteri di produttività della legge 107 e del successivo decreto ministeriale dell'aprile 2016. Su questo punto, però, la Fedeli è in disaccordo, anche se, come informa Italia Oggi nell'edizione cartacea odierna, i sindacati vedrebbero di buon occhio l'operazione e la contrattualizzazione pure dei 500 euro del bonus di formazione dei docenti. Entrambi i bonus, nelle ipotesi dei sindacati, andrebbero a riversarsi nello stipendio base dei docenti.