E' una triste fotografia quella "scattata" dall'Istat sul lavoro giovanile in Italia: quattro giovani laureati del nostro paese hanno tutta l'intenzione di preparare la valigie per trovare lavoro anche molto lontano da casa e di trasferire pertanto all'estero la propria residenza. Una disponibilità a realizzare altrove il proprio futuro che è maggiore tra i gli uomini rispetto alle donne e si conferma che è più elevata nel Sud d'Italia. L'istituto di statistica ha diffuso dati inquietanti sulla "fuga dei cervelli" dall'Italia nello studio appena diffuso e intitolato "i giovani nel mercato del lavoro", rapporto annuale sulle dinamiche del mercato del lavoro nell'anno 2016.

Dai dati emerge che nel secondo trimestre dello scorso anno i giovani compresi tra 15 e 34 anni sono 12 milioni e 681 mila e costituiscono il 21% della popolazione, confermando che l'Italia è sempre più un paese che invecchia. Nella fascia di giovani tra i 15 e i 19 anni la maggioranza possiede almeno la licenza media. E soprattutto nelle regioni del Sud molti nel proprio curriculum quando cercano lavoro possono indicare solo la licenza media.

Nella stessa fascia d'età solo 7 milioni e 710 mila hanno conseguito un diploma di maturità, concludendo la secondaria superiore. Nella fascia compresa tra i 15 e i 19 anni troviamo in maggioranza giovani che hanno conseguito almeno la licenza media. Pertanto sono un esercito di 8 milioni e 10 mila i giovani tra i 15 e i 34 anni che sono fuori da quello che è considerato il sistema di istruzione formale, cioè quello che ti può offrire una formazione qualificata per l'inserimento nel mondo del lavoro.

Per molti solo stage e tirocini non retribuiti

Trovare lavoro è comunque ancora ancora un'impresa titanica in Italia, secondo i dati snocciolati dall'Istat: il 21% ha avuto un lavoro, ma non retribuito, attraverso stage, volontariato, attività di tirocinante. Ha invece ottenuto un lavoro retribuito il 12%, pari a 928 mila unita; mentre un modesto 10,9% è costituito da giovani tra i 15 e i 34 anni che hanno potuto svolgere attività lavorative in alcuni casi retribuite ma in altri casi no e si tratta di 843 mila lavoratori.

Tra quanti lavorano, uno su quattro ha ottenuto un contratto per un lavoro a termine.

Oltre tre milioni di giovani non studiano e non lavorano

Il focus dell'Istat ci dice pertanto che tra gli under 35 nel 2016 si contano 3,2 milioni di italiani che nè studiano nè lavorano. E' altissima inoltre la percentuale di coloro che sperano in "un santo in paradiso", ossia in una raccomandazione per trovare la strada che porta ad un posto di lavoro.

Ciò anche perchè solo l l'11,9 % di chi ha cercato lavoro nel secondo trimestre dello scorso anno, ha avuto anche un piccolo aiuto da una qualche istituzione pubblica. Evidentemente i centri pubblici per l'impiego non sono in grado di avviare i giovani al lavoro.

Chi prova a mettersi in proprio ? Secondo l'Istat l'avvio di un'attività autonoma ha riguardato solo il 12% dei giovani occupati e sono soprattutto uomini.