Il tema sull'età pensionabile non è mai stato così in primo piano come in questi giorni, dopo la conferma da parte del primo ministro Paolo Gentiloni che il meccanismo dell'aspettativa sarà confermato anche per il biennio 2019-2020, facendo salire i requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia di 5 mesi rispetto agli attuali 66 anni e 7 mesi che occorrono per andare in quiescenza. Numerose le proteste dei lavoratori, che vedono alzarsi ulteriormente l'asticella, così come dal mondo dei sindacati, dove la parola mobilitazione è più che mai attuale.

Ieri, ospite della trasmissione DiMartedì, ha detto la sua anche Elsa Fornero.

Cosa pensa la Fornero

L'ex ministra del Lavoro è intervenuta sul tema del momento, in relazione all'ufficialità - di fatto - dell'aumento dell'età pensionabile a 67 anni a partire dal 1° gennaio 2019. L'approfondimento odierno relativo alle ultime notizie sulle pensioni ha preso in esame le novità principali sull'argomento, con la frase "c'è una legge e la rispetteremo" pronunciata dal presidente del Consiglio in risposta a chi gli chiedeva una battuta sul mancato rinvio o blocco dell'aspettativa di vita, provvedimento atteso da Cgil, Cisl e Uil nella Legge di Stabilità per il 2018.

Anche un po' a sorpresa, se vogliamo, Elsa Fornero ha affermato che l'età del pensionamento dovrebbe essere una libera scelta per ciascun lavoratore, a patto però che non vi siano costi per gli altri.

Come in tutte le cose, va cercato un equilibrio che non sempre è facile trovare, soprattutto se il tema è quello relativo alle Pensioni. Equilibrio è anche il concetto chiave espresso più volte dalla Fornero in relazione ai provvedimenti precedenti, attuali e futuri che i governi hanno messo, mettono e metteranno in atto per il capitolo previdenziale in Italia.

Durante il suo intervento, l'ex ministra ha inoltre dichiarato che la voce della previdenza integrativa è totalmente assente nel panorama italiano. Quest'ultima può e deve essere un fattore importante per il lavoratore di oggi così come - soprattutto - quello di domani, nell'eventualità di una carriera contributiva discontinua (possibilità assai concreta).

Diverse persone però ribattono a tale tesi, sostenendo come sia complicato per un lavoratore mettere da parte dei soldi in previsione di una pensione integrativa nel momento in cui lascerà il posto di lavoro. Osservazione ritenuta congrua da più parti.

A fronte dell'aumento dell'età pensionabile fino a 67 anni, va ricordato come in Italia oggi esistano delle misure che consentono al lavoratore di richiedere la pensione anticipata. Stamani vi abbiamo proposto l'approfondimento su chi può richiedere l'Ape volontaria, il cui decreto è stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale dopo che era stato firmato dal premier Gentiloni ad inizio settembre. Oltre alla forma volontaria, vi è anche quella gratuita, l'Ape sociale, accessibile però da determinate categorie di lavoratori. In ultima istanza rimane la quota 41 "per pochi", che interessa da vicino i lavoratori precoci.