Brutte sorprese attendono i contribuenti che vorranno andare in pensione di vecchiaia, oppure usufruire dei meccanismi delle Pensioni anticipate o, ancora, dell'uscita con la quota 41 dei precoci. Infatti, con l'aumento dei requisiti di uscita, sia per l'età che per i contributi, si rischia di dover rimandare la pensione Inps di cinque mesi oppure provvedere a versare contributi per un numero uguale di mensilità. In entrambi i casi si dovrà continuare a lavorare prima della pensione. Dopo il parere della Banca d'Italia e della Corte dei Conti di due giorni fa, sembra scontato che il Governo debba procedere con l'aggiornamento dei requisiti delle pensioni Inps dal 1° gennaio 2019.

Nel dettaglio, la pensione di vecchiaia aumenterà dall'età di 66 e sette mesi in vigore fino a tutto il 2017 ed il 2018 ai 67 anni dal 2019. E sarà così anche per la pensione anticipata e l'uscita dei precoci con quota 41. Ulteriori aggiornamenti di età invece interessano le donne e già dal 2018.

Pensione anticipata: calcolo requisiti pensioni per il 2017, 2018, 2019 e quota Inps

Infatti, parallelamente alla pensione di vecchiaia anche le pensioni anticipate Inps aumenteranno i requisiti di uscita della stessa entità. Le attuali pensioni anticipate per i lavoratori post 1995, fissate a 63,7, passeranno a 64 anni dal 2019 fino a tutto il 2020, per poi salire ancora di tre mesi dal 2021 (64,3, al pari delle pensioni di vecchiaia a 67,3), e di due mesi ogni biennio dal 2023 (dunque a 64,5, a 64,7 dal 2025, a 64,9 dal 2027, a 64,11 dal 2029).

Aumenterà anche la quota dei contributi per le pensioni anticipate senza penalizzazione di uscita per l'età. Infatti, l'attuale pensione anticipata in vigore fino a tutto il 2018 raggiungibile con 42 anni e 10 mesi di quota Inps, passerà a 43,3 dal 2019, a 43,6 dal 2021, a 43,8 dal 2023, a 43,10 dal 2025 e a 44 dal 2027. Poi continuerà ad aumentare di due mesi per ogni aggiornamento successivo.

Pensione di vecchiaia e pensioni anticipate donna 2017: requisiti adeguati già dal 2018

Discorso a parte meritano le pensioni anticpate e di vecchiaia delle donne. Gli adeguamenti di età e di contributi previsti per le pensioni dalla riforma Fornero provvederanno, già dal 1° gennaio 2018, ad aggiornare l'uscita di alcune categorie di lavoratrici per la pensione di vecchiaia.

Infatti, le donne che lavorano come dipendenti del settore privato potranno uscire a 65,7 fino al 31 dicembre 2017, mentre dal 1° gennaio prossimo la loro età di uscita aumenterà di 12 mesi, adeguandosi ai 66,7 degli uomini. Stessa età di uscita sarà per le donne che lavorano in proprio: fino a fine 2017 il requisito anagrafico rimarrà di 66,1 per la vecchiaia, ma dal prossimo anno anche le autonome dovranno attendere i 66,7 di età. Per le pensioni anticipate con i soli versamenti Inps, invece, le donne manterranno l'anno di differenza rispetto agli uomini. Pertanto, fino al 31 dicembre 2018 occorreranno 41 anni e 10 mesi di versamenti, dal 2019 quota 42 anni e 3 mesi, dal 2021 la pensione anticipata si otterrà con 42 e 6 mesi di contributi e poi aumenterà di due mesi per ogni aggiornamento.

Pensioni anticipate precoci dal 2017: ultime novità oggi su uscita con quota 41

Infine, tra le pensioni anticipate, c'è da segnalare che anche la quota 41 dei lavoratori precoci andrà ad aggiornarsi con lo stesso andamento. Infatti, i 41 anni di contributi validi per l'uscita per tutto il 2017 e per la quota del 2018, saranno aggiornati nel 2019 a 41 anni e 5 mesi, per poi aumentare a 41,8 dal 2021, a 41,10 dal 2023, a 42 anni dal 2025 e, successivamente, di 2 mesi per ogni adeguamento delle pensioni Inps alla speranza di vita.