L'adeguamento dell'età per andare in pensione bloccherà i contribuenti, obbligandoli a lavorare ancora per mesi o per anni prima dell'uscita. Saranno penalizzati, soprattutto, i lavoratori nati nei primi anni '50, ma via via anche i contribuenti nati negli anni successivi. L'età per la pensione anticipata e per le Pensioni di vecchiaia salirà nel 2019 rispetto ai requisiti validi nel 2017 e nel 2018. Cinque mesi in più di lavoro che andranno ad aggiungersi ai mesi richiesti per la pensione e che sono entrati in vigore negli ultimi anni, in applicazione della riforma Fornero sulle pensioni.

E le notizie che arrivano dal Governo Gentiloni non sono rassicuranti: nessuna deroga all'adeguamento dei requisiti delle pensioni, nessuno slittamento del provvedimento che dovrà essere preso per aumentare i criteri anagrafici e contributivi prima del 2019.

Pensione di vecchiaia Inps 2017: a quale età uscita nel 2018 e 2019?

Si attendono solo i dati dell'Istat sulla speranza di vita dei contribuenti per allontanare l'uscita da lavoro e garantire la pensione anticipata o le pensioni di vecchiaia. La prima classe penalizzata riguarda i nati del 1952, ovvero di coloro che nel 2017 avranno compiuto già i 65 anni di età. Fino a tutto il 2018 si uscirà a 66 anni e 7 mesi, ma potranno beneficiarne solo i nati entro il 31 maggio del 1952.

Gli altri dovranno rimandare l'uscita per la pensione. Di quanto? Dipenderà dall'adeguamento della riforma Fornero e dal provvedimento che adotterà il Governo. Secondo quanto scrive Repubblica di oggi, 17 ottobre 2017, nella classe 1952 sono inclusi 60.000 contribuenti in attesa di andare in pensione, circa 40 mila sono donne.

Dovranno rimandare l'uscita per la pensione? L'unica speranza è che il provvedimento di adeguamento di uscita con la speranza di vita possa slittare allo scatto successivo. Il che vorrebbe dire 2021, anno inderogabile secondo la riforma Fornero e a partire dal quale, peraltro, gli aggiornamenti saranno di due anni, anziché di tre.

A partire dal 2021, scrive Repubblica, la pensione di vecchiaia aumenterà, comunque, a 67 anni.

Ultime pensioni 2017, novità oggi aumenti età uscita donne: verifica da dati di nascita

Ma non è finita qui perché le donne che dovrebbero andare in pensione di vecchiaia nel 2018 pagheranno gli scatti di uscita della riforma Fornero anche degli anni precedenti. Infatti, a partire dal 1° gennaio 2018, tutti i contribuenti usciranno all'età di 66 anni e 7 mesi, indipendentemente dalla provenienza del proprio settore di attività. Ciò significa che le donne impiegate nel privato come dipendenti, vedranno aumentare la loro età di uscita per la pensione di vecchiaia dai 65 anni e sette mesi validi fino al 2017 ai 66,7 del 1° gennaio 2018.

E dal 2019 potrebbero vedersi aumentare ulteriormente l'età di uscita a 67 anni. Il che significa che, nel 2018, il requisito di uscita sarà sempre la data di nascita che non dovrà superare la fine di maggio del '52, identico al parametro del 2017. Con la conseguenza che le donne del privato si vedranno slittare l'età di uscita per la pensione di un anno, perdendolo. Le donne che lavorano come autonome, invece, vedranno aumentare il requisito dai 66 e un mese ai 66,7, dal 2017 al 2018: nel prossimo anno usciranno le nate entro fine maggio '52 come per i dipendenti, uomini e donne, privati e statali, ma la platea verrà ristretta di 6 mesi. Infatti, fino a tutto il 2017 potranno uscire le nate entro 30 novembre 1951, nel 2018 saranno incluse nella pensione le donne nate nei soli 6 mesi successivi. Gli altri sei mesi andranno perduti.