Le ultime novità sulla riforma pensioni 2017 e sui precoci arrivano direttamente da più forze politiche che si dicono tutte favorevoli allo stop dell'aspettativa di vita per il 2019, l'idea del Governo di confermare, a partire dai dati Istat, l'aumento dell'età pensionabile di ulteriori 5 mesi dal 2019 non piace a nessuno. Tutti, lavoratori, sindacati e diversi politici, concordano sul fatto che si tratta unicamente di una scelta politica, fermare l'adv è possibile, basterebbe, come ha fatto presente la leader della Cgil Camusso non firmare il decreto inerente all'aumento.

A intervenire sul tema nelle ultime ore anche l'onorevole del Pd Davide Baruffi e il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Martina, entrambi concordano sul fatto che quanto meno bisognerebbe differenziare per tipologia di lavoro. L'aspettativa di vita non può essere uguale per tutti, e questo andrebbe tenuto in conto nella prossima Legge di bilancio 2018.

Riforma pensioni e Legge di bilancio 2018: stop adv nel 2019 per alcuni?

Sull'infuocato dibattito che ha visto coinvolti sindacati e lavoratori negli ultimi giorni, dopo la decisione del Governo di procedere con l'incremento dei 5 mesi dell'età pensionabile dal 2019, che porterebbe i lavoratori ad uscire all'età di 67 anni, hanno deciso di dire la loro sia l'onorevole Baruffi, Pd, quanto l'onorevole Martina.

Ecco le loro considerazioni: l'onorevole piddino ritiene che si debba assolutamente rinviare l'assurdo ed iniquo meccanismo dell'automatismo automatico che porta ad innalzare l'età pensionabile indipendentemente dal fatto che nel 2015 l'adv risulti calata.

Allarme lanciato anche dall'onorevole Damiano e dai sindacati. Baruffi prosegue nel suo post "Sono totalmente d'accordo con il vicesegretario del Pd c'è tutto il tempo per ragionare e correggere se lo vogliamo".

Nei giorni scorsi Martina intervenendo sulla delicata questione ha sottolineato come non tutti i lavori siano uguali, determinando quindi aspettative di vita differenti in base alle mansioni che si fanno. Un aspetto che secondo molti andrebbe assolutamente tenuto in conto, anche il precoce Mauro D'Achille nei giorni scorsi lo aveva fatto presente.

Le norme volute dal governo Berlusconi e poi modificate dal governo Monti, ha precisato Martina, sull'aumento automatico dell'età pensionabile vanno riviste e per questo serve un rinvio dell'entrata in vigore del meccanismo.

Ldb 2018 e aspettativa di vita, Camusso: bloccarla se si vuole si può

Camusso in una nota unitaria della Cgil, Cisl e UIl fa presente che per rendere operativo tale perverso meccanismo occorre un decreto del Ministero del Lavoro e di quello dell'Economia, un decreto che non passa dal Parlamento e dunque non deve essere votato. Lo stesso nel momento in cui viene emanato dà il via all'automatismo dell'aumento dell'età pensionabile a 67 anni. Il Governo, precisa la leader della Cgil, però può decidere di non fare il decreto.

In questo caso servirebbe una norma che congeli il meccanismo. Oppure, procede la sindacalista, si potrebbe varare una norma di legge del Parlamento che sposti in avanti la decisione.

Insomma strade percorribili, si intende, ve ne sono parecchie, occorrerebbe solo la volontà politica del Governo. Vi è dunque la possibilità che si vada, se mai verranno prese in conto le differenti considerazioni dei vari politici, incontro ad uno stop dell'adv per il 2019 almeno di alcune categorie? I precoci che spesso svolgono anche mansioni faticose ed usuranti potrebbero dunque vedere stoppato il meccanismo almeno per la Quota 41?

Non resta che attendere per comprendere le reali intenzioni del Governo, anche se siamo certi, che anche un'apertura in tal senso, stop adv solo per alcune categorie, farebbe certamente discutere e non accontenterebbe la maggior parte dei lavoratori. Voi cosa ne pensate? Diteci la vostra lasciando un commento sotto la news e continuate a seguirci iscrivendovi al nostro portale attraverso il seguente link.