Il tema delle Pensioni accende sensibilmente gli animi di tutti i lavoratori e lavoratrici. L'anno che seguirà risulta ambasciatore e protagonista di vari rinnovamenti e cambiamenti da parte del nostro Governo, che potrebbero materialmente incidere sul futuro di moltissimi pensionati, in attesa del tanto agognato assegno previdenziale.

Pensioni, quale l'opinione espressa da Elsa Fornero?

L'ex Ministro del Lavoro, ritorna a far parlare di sé, enunciando con molta fermezza e determinazione la propria opinione personale sia circa la riforma pensioni 2011 da lei attuata, e sia in riferimento al tema della flessibilità.

In relazione al primo punto, Elsa Fornero, si esprime con molta chiarezza: le forze politiche nell'anno 2011 hanno decretato e deciso per la riforma pensioni promossa, utilizzandola ed attuandola e valutandola solo dopo, in maniera negativa. Inoltre, la professore aggiunge, di aver avuto solamente venti giorni per elaborare una riforma pensioni che attualmente non risulta trasformata, ad eccezione di alcune rettifiche e modificazioni indispensabili ed opportune, per la velocità e il poco tempo avuto a disposizione per la sua redazione. Infine, definisce la riforma pensioni 2011, come un importante ottenimento per il nostro Paese. Esprime la sua opinione anche relativamente al tema della flessibilità: ritenendola alquanto fondamentale.

Precisando che la sua attuazione, però, deve avvenire senza carichi per le successive generazioni. Nell'anno 2011, non esistevano né le condizioni né le concrete possibilità di attuarla. Infatti, le forze politiche successive, hanno inciso su tale concetto solo dopo cinque anni, con l'introduzione dell'anticipo pensionistico (Ape sociale).

Tito Boeri contrario allo stop dell'età pensionabile

Il Presidente dell'Inps, si espone in maniera negativa e contraria contro le forze politiche, relativamente ad un arresto dell'aumento dell'età pensionabile, che dovrebbe avere luogo dall'anno 2019. Per Boeri, bisogna tutelarsi dal dominio delle forze politiche, annunciando che un eventuale blocco provocherebbe effetti e conseguenze dannose e controproducenti in rapporto al deficit pubblico, con costi e spese pari a ben cento quaranta miliardi di euro.

Le parole di Luigi Di Maio contro i sindacati

Dura la voce del candidato premier del Movimento 5 stelle, contro i sindacati. Di Maio, a gran voce e senza timori lancia critiche ed accuse contro le forze sociali ritenendole responsabili di ottenere finanziamenti in parte non dovuti e di percepire pensioni vertiginose. Di Maio aggiunge, se l'Italia vuole uscire dall'attuale crisi economica/finanziaria diventando un paese a carattere competitivo, deve attivare modifiche significative delle forze sociali. Altrettanto, dura la risposta di Cgil, Cisl e Uil, con intervento anche del nostro Ministro del lavoro, il quale afferma: le organizzazioni sindacali portano con se una propria indipendenza, che deve essere considerata.