Attesa da migliaia di lavoratori, l'Ape volontaria slitterà al 2018. A spiegarlo, in un interessante approfondimento, è il giornalista Davide Colombo in collaborazione con il collega Marco Rogari del Sole 24 Ore. Ricordiamo come la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della forma volontaria dell'anticipo pensionistico era attesa per la prima settimana di ottobre. L'ultimo rinvio è risultato decisivo per il definitivo slittamento al prossimo anno della misura che avrebbe permesso a migliaia di lavoratori di accedere alla pensione anticipata a 63 anni, indipendentemente dal lavoro svolto.

Ape volontaria, testo fermo alla Corte dei Conti

Dopo la firma sul decreto attuativo arrivata lo scorso 4 settembre da parte di Paolo Gentiloni, si attendeva la pubblicazione in Gazzetta del provvedimento entro la fine dello stesso mese, al più tardi agli inizi di ottobre. Tutto lasciava credere che sarebbero state rispettate le tempistiche che avevano riguardato l'Ape sociale, la cui ufficialità arrivò poco più di tre settimane dopo la firma del primo ministro italiano sul decreto. Le cose per l'Ape volontaria sono andate diversamente contrariamente a quanto ci si aspettava dopo la fine dell'estate.

Il testo del decreto attuativo dell'Ape volontaria è rimasto fermo al vaglio della Corte dei Conti, la stessa che nei giorni scorsi ha espresso il proprio parere negativo riguardo ad eventuali modifiche alla legge Fornero per evitare ripercussioni sulla stabilità dell'attuale sistema pensionistico italiano.

Lo stesso pensiero lo ha formulato anche Bankitalia, appoggiando di fatto l'immobilismo in materia previdenziale previsto in occasione del varo della legge di Stabilità per il 2018.

Sono ancora in corso le discussioni con Abi e Ania per il prestito e il finanziamento assicurativo. Stando alle ultime indiscrezioni, a questo riguardo sarebbero stati compiuti alcuni passi in avanti.

Non è invece ancora stata trovata la quadra sul pricing, che indica il prezzo che il pensionato deve pagare per accedere al prestito ponte. Nel costo finale è inclusa anche la spesa per la copertura assicurativa obbligatoria per il rischio di premorienza. Ciò significa che si pagherà anche un'assicurazione in modo che il rimborso previdenziale ventennale venga assicurato anche in caso di morte del pensionato.

Inoltre, un ruolo importante lo giocherà anche l'Inps, che deve ancora definire le sue istruzioni. Quest'ultime poi dovranno ricevere il nulla-osta da parte del Ministero del Lavoro, affinché venga attivato il sistema telematico delle certificazioni dei requisiti richiesti dal decreto dell'Ape volontaria. Non va poi dimenticato che la norma sull'anticipo pensionistico in forma volontaria preveda una scadenza di 60 giorni entro la quale l'Inps è tenuto a rispondere alle domande di certificazione. Dunque, ponendo il caso che la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale arrivi entro la fine di ottobre, nessuna eventuale domanda potrà essere accettata o rifiutata entro quest'anno, con il tutto che slitterà al 2018.