Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 20 ottobre vedono al centro del dibattito politico i dati riguardanti gli esiti delle domande inviate dai lavoratori per utilizzare l'APE sociale e la Quota 41. I sindacati denunciano l'estrema gravità della situazione e chiedono un intervento correttivo al Governo e all'Inps. Nel frattempo dalla Camera si torna a puntare il dito contro l'automatismo connesso all'aspettativa di vita, che rischia di innalzare automaticamente ed in senso generalizzato l'età di uscita dal lavoro a partire dal 1mo gennaio 2019.

Mentre sugli anticipi pensionistici si rimarca la necessità di allentare i vincoli e di allargare la platea dei potenziali destinatari delle misure. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro ultimo articolo di approfondimento.

Pensioni anticipate, sindacati in allarme su APE sociale e Quota 41

"I dati riferiti all'esito delle domande per l'accesso all'Ape sociale e all'anticipo pensionistico per i precoci sono di una gravità estrema". Lo afferma il Segretario confederale CGIL Roberto Ghiselli facendo il punto della situazione in merito agli ultimi aggiornamenti diffusi con l'audizione di ieri presso la Camera del Direttore Generale Inps Gabriella Di Michele. Il sindacalista ricorda come già negli scorsi giorni Cgil, Cisl e Uil avevano chiesto in via unitaria un incontro urgente con il Presidente Inps e con il MdL, al fine di poter fare finalmente luce sulla situazione.

"Ci auguriamo di avere un immediato riscontro" conclude Ghiselli, ricordando che su tali strumenti risulta indispensabile agire per fare in modo che il prossimo anno possa allagarsi la platea dei potenziali aderenti.

Per la UIL dall'Inps si riscontra una "insopportabile rigidità"

"È impossibile che il 65% delle domande dell'ape sociale e il 70% delle domande di pensione per i lavoratori precoci, che l'Inps ha respinto, siano prive dei requisiti sostanziali".

Lo afferma il Segretario Confederale della Uil Domenico Proietti, etichettando la questione come caratterizzata da una "insopportabile rigidità". Il sindacalista fa quindi riferimento ad un'insieme di "restrizioni e complicazioni procedurali" che di fatto hanno messo a rischio i diritti acquistati con fatica dai lavoratori attraverso l'ultima Manovra.

Per questo motivo, secondo Proietti è necessario che tutti i lavoratori previsti dalla norma possano esigere il diritto di accesso all'APE sociale ed alla pensione anticipata tramite Quota 41.

Dalla Camera si punta ad intervenire sull'AdiV e sui limiti di accesso all'APE sociale

"Cercheremo di eliminare la norma che impedisce di fruire dell’APE sociale avendo lavorato un solo giorno dopo la fine della disoccupazione". Lo afferma il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, spiegando che dal punto di vista operativo "noi pensiamo che debba essere soltanto considerato il lavoro a tempo indeterminato". Per quanto riguarda invece la questione dell'Aspettativa di vita, il Parlamentare ricorda che una sua conferma (sommandosi agli elevati respingimenti delle domande di pensionamento anticipato tramite APE e Q41), rischia di "aumentare il senso di frustrazione e di ingiustizia tra i lavoratori".

Una prospettiva che di fatto andrebbe a vanificare gli sforzi compiuti sinora.

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