I lavori per l'approvazione della prossima Legge di Stabilità sono entrati nel vivo. La manovra,infatti, dovrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo primo gennaio 2018 con numerose novità sul tema del lavoro ed in campo previdenziale seppure abbia deluso le aspettative di migliaia di lavoratori che attendevano un nuovo meccanismo di uscita attraverso la Quota 100 ideata dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano.

Attesi correttivi per Ape Sociale e Quota 41

Dopo le numerose richieste da parte delle organizzazioni sindacali, però, qualcosa sembra muoversi per quanto riguarda l'Ape Sociale e il famigerato meccanismo di Quota 41. Nella nuova Legge di Bilancio, infatti, saranno contenuti i nuovi correttivi che potrebbero rendere più agevole l'uscita di molti lavoratori che non hanno avuto ancorala possibilità di accedere ai benefici.

Quanto all'Ape Sociale, il Governo Gentiloni avrebbe deciso di estendere la misura ai lavoratori rimasti privi di un'occupazione a seguito della scadenza del contratto a tempo determinato, a condizione che abbiano svolto lavoro dipendente per almeno 18 mesi. Per i lavoratori precoci, invece, si starebbe pensando all'estensione del pensionamento dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di versamenti contributivi a condizione di aver svolto attività lavorativa almeno 12 mesi prima del compimento del 19esimo anno di età anagrafica. Particolare riguardo sarà prestato per le lavoratrici, le quali avranno diritto a delle agevolazioni ai fini contributivi per l'accesso all'Ape Sociale. Si tratta di uno sconto contributivo pari a sei mesi per ogni figlio avuto, fino ad un massimo di due anni.

Opzione donna ed età pensionabile fuori dalla manovra?

Nessun cenno, invece, per quanto riguarda il blocco dell'adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita, per l'ottava misura di salvaguardia a favore degli esodati rimasti esclusi e per la proroga del regime sperimentale donna. Misure tanto discusse nel corso delle ultime audizioni fra il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti e le tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil e che hanno deluso le aspettative di migliaia di lavoratori che ormai da anni sono alle prese con le rigide norme dettate dalla precedente Riforma Fornero.

Non è escluso, però, che ulteriori correttivi potrebbero arrivare a margine dell'esame parlamentare della bozza della Legge di Stabilità 2018. Difatti, si attende un nuovo vertice fra il Governo e i sindacati previsto per il 2 novembre.