Intervenire sulla proroga del regime sperimentale donna è ancora una priorità. E' quanto chiedono le tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil dopo che il segretario confederale della Uil Domenico Proietti avrebbe confermato la sussistenza di risorse finanziarie da utilizzare per le misure sulla previdenza.

I sindacati favorevoli alla proroga dell'Opzione Donna

"Opzione donna va prorogata con i soldi che già ci sono o comunque trovando nuovi fondi. Non solo perché è eticamente giusto, ma perché in prospettiva fa risparmiare tanto denaro", spiegano le organizzazioni sindacali.

Dichiarazioni che sono riportate dal quotidiano "Il Tempo". L'Opzione contributivo donna, infatti, darebbe la possibilità a migliaia di lavoratrici di lasciare anticipatamente l'attività lavorativa dopo il raggiungimento di almeno 57 anni di età anagrafica accompagnati dai 35 anni di versamenti contributivi anche se saranno costrette ad accettare un ricalcolo contributivo dell'assegno previdenziale. Si tratta di una sorta di decurtazione che andrebbe dal 25 al 30%.

Secondo i recenti dati emersi dall'ultimo monitoraggio, infatti, sarebbero circa 18.743 le Pensioni erogate a favore delle lavoratrici appartenenti al settore pubblico e privato: circa 14.083 sono le prestazioni erogate a favore delle lavoratrici del settore privato mentre le rimanenti 4.660 sono le donne appartenenti al settore pubblico.

Un monitoraggio che ha permesso di quantificare le risorse rimaste ancora inutilizzate. Difatti, si parlerebbe di circa 58 milioni di euro che potrebbero servire per un'eventuale proroga del regime sperimentale donna oltre il 31 dicembre 2018.

Probabile proroga nella Legge di Stabilità?

Nel mirino delle parti sociali anche lo stop all'adeguamento dei requisiti all'aspettativa di vita che a partire dal 2019 potrebbe contribuire ad un ulteriore aumento dell'età pensionabile fino ad arrivare ai 67 anni di età anagrafica per il conseguimento della pensione di vecchiaia.

MIsure che, come anche il meccanismo di Quota 100 ideato dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano potrebbero salire sul treno della Legge di Stabilità che entrarà in vigore nel 2018 visto che secondo le recenti dichiarazioni del segretario confederale della Uil Domenico Proietti le risorse sarebbero sufficienti per alcuni interventi in materia previdenziale.