Malumori interni nella maggioranza di governo per i mancati interventi, ad oggi, previsti nell'ambito del tavolo di confronto sulla fase due della riforma Pensioni tra l'esecutivo e le parti sociali. Ancora una volta va in scena lo scontro interno nel Pd di Matteo Renzi sull'agenda sociale. Da una parte i renziani doc che condividono appieno le scelte dell'esecutivo, come il responsabile economico del Pd Tommaso Nannicini. Dall'altra parte la minoranza interna che non condivide le scelte del governo e chiede di passo un cambio di rotta. Ancora una volta ad esprimere il suo dissenso rispetto alle scelte del Governo Gentiloni in materia previdenziale è il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano il quale contesta, innanzitutto, il mancato blocco o rinvio dell'aumento dell'età pensionabile a 67 anni dal 2019 così come prevede la legge Fornero.

Pensioni, Damiano al Governo: non vanificare lavoro svolto

Cesare Damiano, così come il presidente della commissione Lavoro e Previdenza sociale del Senato Maurizio Sacconi (Energie per l'Italia) aveva già proposto un rinvio della decisione e una rivisitazione del meccanismo di adeguamento previdenziale alle speranze di vita rilevate dall'Istat. "Aumenterà il senso di frustrazione e di ingiustizia tra i lavoratori - ha dichiarato il parlamentare dem - e saranno vanificati tutti gli sforzi fin qui fatti". Nessuna delle misure discusse nell'ambito del confronto tra il governo e sindacati ha trovato spazio nella legge di Bilancio 2018 varata nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri presieduto dal premier Paolo Gentiloni.

'Rinviare al 2018 la decisione su aumento età pensionabile'

"Noi - ha aggiunto Cesare Damiano assicurando il suo impegno - combatteremo la battaglia sulle pensioni anche in questa circostanza, al fine - ha sottolineato - di trovare uno spazio adeguato nella legge di Bilancio". Dunque si spera in modifiche alla manovra economica e finanziaria per il 2018 nel corso dell'esame in Parlamento.

Damiano chiede di rinviare la decisione al prossimo anno e propone di adeguare semmai le pensioni al calo delle speranze di vita registrato nel 2015 e non all'aumento. Il parlamentare della minoranza del Pd annuncia anche la presentazione di emendamenti per modificare l'Anticipo pensionistico sociale e la Quota 41 per i lavoratori precoci anche alla luce del flop certificato dall'Inps.