In attesa della convocazione del nuovo incontro con i sindacati sulla fase 2 della riforma Pensioni, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti interviene oggi (5 ottobre) sulla questione previdenziale in apertura della Third Ndc Conference che ospita a Roma un'ottantina di esperti di sistemi pensionistici provenienti da ogni parte del mondo. "In un momento come questo - ha detto il ministro del Lavoro aprendo la Third Ndc Conference - è essenziale valutare rapidamente quali siano gli impatti e gli effetti - ha sottolineato Poletti - dei cambiamenti stessi sui sistemi previdenziali e sulla sicurezza sociale".

Pensioni, Poletti apre la Third Ndc Conference

L'iniziativa di oggi a Roma è stata promossa dall'Inapp (Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche), dalla Banca mondiale e dal Governo svedese. L'intervento del ministro del Lavoro arriva in un momento particolarmente delicato nell'ambito della discussione sulla fase 2 della riforma pensioni e mentre si resta ancora in attesa dell'attuazione della misura principale prevista dalla fase 1, ovvero l'Anticipo pensionistico volontario il cui decreto è stato sì firmato dal premier Paolo Gentiloni ma che ancora non è stato di fatto attivato, diversamente dalle altre misure previste nella legge di Bilancio 2017, come l'Ape social e la Quota 41 per una parte dei lavoratori precoci, il cumulo gratuito dei contributi previdenziali e l'ampliamento della no tax area pensionati fino all'aumento e all'estensione della quattordicesima.

Riuniti a Roma 80 esperti di sistemi pensionistici

"Qui - ha detto il l'esponente del Governo Gentiloni - si affronta il tema delle pensioni, delle politiche e delle scelte sul piano della previdenza"- E proprio le scelte del governo sul piano della previdenza sono quelle più attese in queste ore dalle organizzazioni sindacali che hanno dato il via a una serie di iniziative unitarie.

"Queste scelte - ha detto il ministro del Lavoro secondo quanto riporta l'Ansa - si incrociano più in generale con le tematiche delle politiche sociali e fanno riferimento - ha sottolineato Poletti - a grandi cambiamenti, demografici e tecnologici: aumenta la preoccupazione - ha concluso - e l'incertezza guardando al futuro". Il ministro Poletti non è entrato nel merito delle questioni aperte nell'ambito del confronto con i sindacati sulla fase due della riforma pensioni.