Quale sarà l'aumento degli stipendi dei docenti e del personale Scuola dal 2018 con il rinnovo dei contratti statali 2017? E' la domanda alla quale i sindacati stanno dando delle risposte sulla base degli 85 euro di aumento siglati nell'accordo con la Madia circa un anno fa. Tuttavia, secondo il calcolo del sindacato Gilda degli Insegnanti degli 85 euro che spetteranno ai docenti dal prossimo anno e che saranno iscritti nella legge di Bilancio 2018, al netto rimarrà meno della metà. Questione che, peraltro, alimenta le richieste dei docenti e del personale della scuola per aumenti più consistenti in modo da far fronte alle perdite dovute all'inflazione negli otto anni di blocco delle trattative per i nuovi contratti statali.

Contratti statali 2017 e scuola: ultime novità oggi su aumenti stipendi docenti

E, dunque, il sindacato Gilda degli Insegnanti ha fatto una simulazione sugli aumenti in busta paga per il personale della scuola con il rinnovo dei contratti statali e gli 85 euro in più lordi. Considerando, infatti, gli oneri previdenziali che sono a carico dello Stato, si dovrà sottrarre il 24 per cento che fanno scendere gli 85 euro ad appena 64,6 euro. Inoltre, occorre ancora sottrarre gli oneri previdenziali che sono a carico dei dipendenti statali pari all'11 per cento. Rimarrebbero, dunque, 57,5 euro che con le imposte regionali, statali e comunali perderebbero ancora un 30 per cento. Pertanto, degli 85 euro promessi con il rinnovo dei contratti statali e della scuola, in busta paga si avrebbero in più appena quaranta euro circa al mese.

Cifra assolutamente insufficiente per coprire quanto perso dagli stipendi dei docenti e del personale della scuola per l'inflazione. Infatti, secondo i sindacati negli anni di blocco dei contratti statali, gli stipendi si sono svalutati di circa il 15 per cento. Tradotto in cifre, si tratta di stipendi che hanno perso tra i 150 ed i 250 euro.

Contratti scuola 2017: ultime notizie su bonus docenti, scatti, mobilità e orario

Di fronte a tale situazione, i sindacati che firmarono l'accordo di fine novembre 2016, hanno presentato una piattaforma comune di richieste al ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, sui punti maggiormente importanti per il rinovo dei contratti del comparto scuola.

Innanzitutto, nel documento, si sottolinea che ad oggi alcun atto di indirizzo del settore della Scuola e dell'Istruzione è stato inviato all'Aran per le trattative. Nel documento si legge, inoltre, che al di fuori delle questioni economiche riguardanti il nuovo contratto della scuola (aumenti degli stipendi, mantenimento degli attuali scatti di anzianità, abbassamento dell'età necessario per l'ultimo scatto, adozione di criteri per il bonus di merito del personale della scuola che sia in linea con gli standard delle scuole europee), i sindacati rivendicano la necessità di restituire ai tavoli contrattuali le materie riguardanti la scuola (da attuare anche con il ripristino delle Rsu) e di sottrarli alla legslazione.

In questo ambito rientrano le questioni riguardanti i bonus, gli orari e l'organizzazione del lavoro, la mobilità e l'abolizione della chiamata diretta. Infine, è necessario restituire il ruolo del docente e del personale della scuola al centro dell'insegnamento, con effettiva partecipazione allo sviluppo delle decisioni sulla scuola.