Con gli aumenti dei requisiti di uscita per le Pensioni anticipate e per la pensione di vecchiaia dal 1° gennaio 2019, sarebbero sessantamila i contribuenti che sarebbero costretti a lavorare ancora per mesi prima di poter andare in pensione. E' quanto scrive Repubblica basandosi sui dati dell'Istituto specializzato Progetica e facendo un calcolo sui contribuenti più prossimi alla pensione, ovvero i lavoratori nati nei primi anni Cinquanta. pensione anticipata e pensioni di vecchiaia potrebbero veder aumentare i propri requisiti di uscita dal 2019 in base alla norma di legge, fatta propria e ampliata dalla riforma Fornero, che prevede l'adeguamento dell'età in base alla speranza di vita stimata dall'Istat.

Ultime novità oggi pensione anticipata e vecchiaia 2017: uscita classe 1952

Nel dettaglio, i primi a dover far slittare la propria pensione di vecchiaia dal 2019 per gli aumenti di età di uscita della Riforma Fornero sono i nati nell'anno 1952, con implicazioni anche per chi fosse nato successivamente. Infatti, da subito le implicazioni riguarderebbero anche l'uscita con la pensione anticipata e l'innalzamento all'età minima di 64 anni o con 43,3 anni di versamenti Inps. Secondo quanto scrive Repubblica nella classe di nascita 1952 sono 60.000 i contribuenti in attesa di poter andare in pensione e che, nel 2019, si vedranno posticipare la data di uscita per i cinque mesi in più di lavoro che richiederà la riforma delle pensioni.

Dei sessantamila, circa due terzi, ovvero 40 mila, sono contribuenti donne che, per buona parte, già nel 2018 si vedranno equiparare la propria età di uscita per la pensione a quella dei colleghi uomini del privato e agli statali. Per tutti, infatti, dal 1° gennaio 2018, l'uscita è fissata a 66 anni e sette mesi per poi salire nuovamente nell'anno successivo.

Pensioni anticipate e pensione di vecchiaia: tutti contro aumenti e riforma Fornero

L'aumento dell'età di uscita per la pensione anticipata e per le pensioni di vecchiaia dal 2019 sta dividendo anche le aule parlamentari. Infatti, se il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan ha affermato che l'Italia si è impegnata con l'Europa sul fronte della stabilità dei conti e, nel dettaglio, delle pensioni con la riforma Fornero, nei prossimi giorni potrebbe essere promossa un'iniziativa parlamentare, guidata da Cesare Damiano e da Maurizio Sacconi, di concerto con i sindacati, per la revisione degli obblighi di aumento dell'età delle pensioni.

La revisione del parametro delle pensioni anticipate e di vecchiaia con la speranza di vita, scrive La Stampa di oggi, 18 ottobre 2017, potrebbe avere tempi stretti. Infatti, entro novembre prossimo il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti sarà chiamato a formalizzare il decreto che non dovrà attendere l'approvazione del Parlamento e che conterrà già i nuovi aumenti dell'età di uscita per la pensione secondo i dati definitivi dell'Istat attesi nei prossimi giorni.