Le ultime notizie sul tema pensioni hanno riguardato inevitabilmente la questione Ape Sociale, dedicata alle fasce più problematiche uscite dal mondo del lavoro e ai precoci. È ormai noto che l'Inps che abbia respinto più di un terzo delle richieste ricevute e anche le nuove direttive del Governo non sembrano spostare di molto gli equilibri. Anche dopo una possibile rivalutazione delle istanze ricevute. E ci si trova di fronte alla prospettiva concreta che il denaro stanziato dal Governo per coprire le spese dell'Ape Sociale rimanga inutilizzato.

Tuttavia. a proposito di risorse da utilizzare, negli ultimi giorni si è tornato a parlare di età pensionabile.

Età pensionabile: quel 'no' non ribaltabile

I più attenti alla materia "Pensioni" sapranno che la Legge Fornero prevede un automatico innalzamento dell'età pensionabile in proporzione all'innalzamento della prospettiva di vita che, di volta in volta, l'Inps dovrebbe valutare su indicazione dell'Istat. Tra le battaglie condotte da alcune forze politiche e dai sindacati c'era la necessità di congelare gli anni necessari per raggiungere la pensione, soprattutto per i lavori più usuranti. Si tratta di una prospettiva che verrà negata alle varie sigle, dato che, se concessa, determinerebbe una spesa aggiuntiva di 4 miliardi.

L'esecutivo è ben a conoscenza del fatto che si tratta di una cifra difficilmente reperibile senza alterare i già delicati equilibri disposti dalla Legge di Bilancio 2018. Una vera e propria doccia fredda per i Sindacati

Pensione anticipata?

Inutile nascondersi dietro un dito: l'Ape Sociale ci si aspettava potesse coinvolgere molti più lavoratori.

I criteri stringenti hanno determinato una selezione fin troppo serrata e, salvo modifiche strutturali alla misura, bisognerà cercare altri metodi per favorire il pensionamento di tanti occupati avanti negli anni e favorire la loro sostituzione nel mondo del lavoro dai giovani. Il Ministero del Lavoro nutre grande fiducia, ad esempio, nella possibilità di far sfruttare la così detta Ape Volontaria.

Rivolta a categorie di diverso tipo, permette la pensione anticipata sfruttando la possibilità di ricevere un prestito che pagherebbe i contributi residui attraverso l'ausilio di un finanziatore terzo convenzionato. Per il rimborso bisognerebbe affidarsi ad una rateizzazione pagabile con una trattenuta mensile per vent'anni sull'assegno netto della pensione. Per i requisiti basta recarsi sul sito dell'Inps.