Il 2018 sarà l’anno dei concorsi della scuola. Infatti sarà possibile per gli aspiranti docenti partecipare ad un concorso che gli consentirà di immettersi finalmente in ruolo. Questa possibilità sarà data sia ai docenti abilitati ma non di ruolo, sia ai precari con 36 mesi di servizio alle spalle, sia agli aspiranti che non hanno maturato i 36 mesi di servizio. L’unica variante è che questi ultimi candidati dovranno conseguire necessariamente 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche, requisito essenziale per poter accedere al Fit. In questo articolo, però parleremo del concorso per quei docenti già abilitati che parteciperanno al concorso, aspirando a diventare di ruolo.

Il decreto per i docenti abilitati, uscirà prima degli altri, si prevede a fine novembre o al massimo entro dicembre. Il bando, invece, dovrebbe essere pubblicato a gennaio e successivamente si terrà il colloquio non selettivo che permetterà di cominciare il terzo anno di FIT (Tirocinio e formazione), che partirà già dall’anno scolastico 2018/19. Alla fine di questo percorso i docenti saranno immessi in ruolo e quindi a tempo indeterminato.

Ecco punteggi dei titoli e del servizio

Ma che vuol dire che il colloquio non sarà selettivo? Come saranno "costruite" le graduatorie? In pratica la procedura del concorso prevista dal Decreto Legislativo n. 59/2017 è per soli titoli. Questo vuol dire che il colloquio non selettivo sarà semplicemente su questioni didattiche e metodologiche.

Non è previsto, inoltre, un punteggio minimo perché il punteggio servirà ad inserire il docente correttamente nelle graduatorie della regione prescelta. Tale graduatoria stabilirà quale docente arriverà prima al ruolo. Il colloquio avrà un peso del 40% rispetto ai titoli che avranno, dunque, un’importanza superiore.

L'anzianità di servizio sarà un requisito importante

Il servizio rivestirà, inoltre, un ruolo importantissimo infatti sarà proprio l’anzianità di insegnamento ad avere il peso più rilevante nelle suddette graduatorie. Infatti il servizio sarà valutato con un meccanismo che premierà i docenti precari che hanno tanti anni di servizio alle spalle, in particolare i primi due anni varranno due punti, dal terzo anno in poi i punti saranno cinque. Il dottorato varrà invece venti punti, mentre il colloquio in lingua straniera avrà un peso poco rilevante, infatti gli verrà attribuito un punteggio di tre punti su cento.