Abbiamo parlato spesso, in questi giorni, dell'aumento lordo di 85 euro mensili in arrivo con il rinnovo del contratto del pubblico impiego. E abbiamo anche messo in evidenza le incoerenze e le possibili conseguenze, in questo caso poco piacevoli, dell'innalzamento della soglia di reddito per consentire agli stessi dipendenti pubblici di usufruire del, cosiddetto, bonus Renzi da 80 euro netti

Comunque, le sorprese, in quest'ultimo caso piacevoli, non sono finite per i dipendenti della Pubblica Amministrazione. Infatti, la Legge di Bilancio 2018 prevede di assegnare loro, forse già dalla busta paga di gennaio, un bonus una tantum di 450 - 500 euro.

Vediamo, quindi, di sviscerare nel dettaglio i vari aspetti della questione e, in particolare, di che tipo di bonus si tratta e cosa si intende per una tantum sugli arretrati.

Perché un bonus sugli arretrati

Alla base del riconoscimento di questo bonus ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni vi è, come dicevamo poco sopra, il recente rinnovo del contratto dei pubblico impiego, da rinnovare dal 2009. Il rinnovo, che dovrebbe entrare pienamente in vigore da fine 2017 è stato stipulato, però, per un triennio decorrente dall'anno precedente il 2016. Di conseguenza, agli impiegati delle pubbliche amministrazioni vanno riconosciuti gli arretrati di un anno che verranno versati in unica soluzione proprio grazie a questo bonus.

Ovviamente, la cifra è da considerarsi al lordo delle tasse.

I fondi stanziati dalla Legge di Bilancio

Secondo quanto affermato anche dal ministro Marianna Madia si vuole fare presto in quanto, da una parte, dopo anni di blocco i Sindacati premono in questo senso e, dall'altra le risorse ci sono. Infatti, la Legge di Bilancio 2018 ha stanziato 2 miliardi e 850 milioni di euro solo per coprire il bonus degli 80 euro.

E, comunque, ci sarebbero anche altri 1,2 miliardi rimasti fermi dalle manovre di bilancio degli anni precedenti.

I Sindacati da parte loro non intendono mollare la presa. Già domani, 8 novembre, si dovrebbe svolgere un tavolo di confronto all'Aran, l'Agenzia statale che si occupa di stilare i contratti del pubblico impiego.

In questa sede verrà affrontato il tema dell'aumento, in primis, per i dipendenti dei ministeri delle agenzie fiscali e di altri enti parastatali come Inps e Inail. Successivamente, la trattativa si sposterà su altri settori come la Scuola, la Sanità o gli Enti locali. Se tutto procederà come deve si potranno vedere i primi aumenti già a gennaio.