La UIL ha elaborato delle statistiche, alla vigila di un tavolo negoziale con il governo sulle Pensioni, in base alle quali gli italiani rimarrebbero in pensione per un periodo inferiore rispetto alla media europea. Questo risultato deriva da un confronto tra l'aspettativa di vita del paese e l'età pensionabile ufficiale.

Si tratta tuttavia di indicazione fuorviante, poichè come aveva documentato il post.it nel mese di settembre di quest'anno, l'età effettiva di pensionamento in Italia è inferiore a quanto teoricamente previsto dalla normativa.

Facendo riferimento all'ultima rilevazione disponibile a cura dell'OCSE, che tiene conto dell'età effettiva di pensionamento, si ottiene un risultato opposto a quello segnalato dai sindacati.

Le differenze tra teoria e pratica

Alla base delle due indicazioni contrapposte c'è un equivoco di fondo, ben illustrato dall'articolo de Ilpost.it, mentre in base alla normativa generale l'età pensionabile risulta tra le più elevate in Europa (secondo le statistiche UIL l'età è di 66.7 anni per gli uomini e di 65.7 per le donne), l'età effettiva (pari a 62.5 anni secondo recenti dichiarazioni del presidente Inps riportate dal Sole24Ore) è significativamente più bassa.

Questo è dovuto al fatto che esistono numerosi meccanismi che consentono di andare in pensione prima dell'età teoricamente prevista per legge. Il principale è quello della cosiddetta 'pensione anticipata' ossia della possibilità per chi ha raggiunto un determinato livello di contributi, di andare in pensione a prescindere dall'età anagrafica.

Questo vuol dire ad esempio che chi ha iniziato a lavorare molto giovane, oppure ha 'riscattato gli anni trascorsi all'università' può andare in pensione diversi anni prima rispetto alla soglia stabilita per legge.

Esistono poi numerose altre deroghe quali ad esempio quelle riguardanti i lavori usuranti e per altre categorie sottoposte a regimi particolari.

Il dato OCSE

Al fine di tenere conto di questo scollamento tra età prevista dalla normativa ed età effettiva di pensionamento, istituti di ricerca come l'OCSE tendono ad effettuare i confronti internazionali utilizzando delle medie calcolate sull'età reale alla quale gli individui vanno in pensione nei differenti paesi. Nell'indagine 'Ageing and Employment Policies - Statistics on average effective age of retirement' realizzata dall'OCSE e gratuitamente disponibile sul sito dell'istituto otteniamo un'indicazione diametralmente opposta a quella suggerita dalla UIL: l'italia rimane uno dei paesi dove, considerando il dato effettivo e non quello regolamentare, i cittadini vanno in pensione prima.