Nuovi sviluppi sul fronte previdenziale che vedono ancora come protagonisti gli esodati, i sindacati ed il governo. Dal tavolo del 13 novembre potrebbero uscire importanti novità volte a colmare le notevoli lacune a seguito della legge Fornero.

Novità per esodati, cumolo e Ape sociale

La vicenda esodati assomiglia ogni giorno di più ad un odissea senza un lieto fine. Dopo le otto salvaguardie messe in campo dai precedenti esecutivi, sono ancora molti gli uomini e le donne senza lavoro e senza pensione costretti a districarsi nel labirinto delle normative previdenziali, nella speranza di trovare il celebre filo di Arianna.

Ad intonare un canto di speranza ci hanno pensato, nella giornata dell’8/11/2017, i comitati esodati insieme alle donne di OD, organizzando davanti a Montecitorio una manifestazione per sottoporre all’attenzione dei parlamentari alcune proposte di emendamenti, atte ad arginare i postumi della Legge 92/2012.

Il coordinatore nazionale degli esodati Ardizio Claudio aveva già stilato un documento contenente 10 emendamenti alla Legge di Stabilità, di cui sette riguardanti la nona salvaguardia, due il cumulo e uno in riferimento all’Ape sociale per i disoccupati involontari da due o più anni. A colloquio con i comitati è finito anche il responsabile delle politiche previdenziali CGIL Cigna Ezio che, insieme ai comitati promotori, ha coinvolto nella discussione molti parlamentari.

La piena disponibilità ad accogliere tali rivendicazioni da parte dei deputati e dei senatori lascia comunque intendere le difficoltà che incontreranno rispetto ad un esito positivo con il Governo.

Nuove proposte di alleggerimento sociale

Le richieste del comitato esodati, in previsione dell’incontro del 13 novembre tra governo e sindacati, sono:

  • Inserimento nell’elenco dei lavoratori gravosi gli esodati, i disoccupati da lunga data ed ampliare anche ad altre categorie escluse dalla legge;
  • Congelamento delle A.D.V per tutti i lavoratori;
  • Ulteriore salvaguardia, la nona, per i circa 6000 esodati che sono nel limbo previdenziale, riutilizzando i circa 950 milioni di risparmio dell’ottava salvaguardia che vanno al FOSF (Fondo sociale per occupazione e formazione);
  • Requisito minimo per Ape Sociale di soli 25 anni di contributi esteso a tutte le donne disoccupate (da 2 o più anni) escluse da salvaguardia e disoccupate involontarie;
  • Riaffermare la necessità di affrontare i contenuti della FASE DUE, in sostanza la creazione di una pensione minima di garanzia per tutti i giovani lavoratori (argomento già sottoscritto in un verbale congiunto sindacati-governo in data 28 settembre 2016).

Sciopero generale per sostenere gli 11 punti e la Fase Due

Il comitato esodati ha invitato in maniera energica le tre organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL a promuovere uno sciopero generale a favore degli 11 punti promossi al tavolo di confronto con il governo, e per mantenere alte le rivendicazioni della Fase Due, annunciata un anno fa ma per ora ferma al palo.