Dopo vari tentativi che non hanno avuto il successo auspicato, il movimento 5 stelle ci riprova ancora: in occasione della Legge di Bilancio 2018 il Senatore Sergio Puglia ha proposto un emendamento che, se approvato, ripristinerebbe le condizioni pensionistiche del personale di macchina, bordo e manovra, riportandole a quelle precedenti alla legge Fornero.

Questi lavoratori avevano precedentemente la possibilità di ritirarsi dal lavoro a 58 anni di età, ma la soppressione del Fondo Speciale FS e l'innalzamento dell'età previsto dalla riforma Fornero li hanno di fatto equiparati a tutti gli altri lavoratori, nonostante le condizioni particolarmente gravose, come il lavoro strutturato su turni irregolari, le prestazioni notturne e molti disagi di tipo logistico.

La proposta del Movimento 5 Stelle

L'emendamento del Senatore Puglia, se accolto, darebbe a macchinisti, capitreno e manovratori il diritto di accesso alla pensione al raggiungimento dell'età anagrafica di 58 anni, con almeno 38 anni di lavoro, dei quali almeno 20 devono essere stati svolti in uno di questi tre settori. Le motivazioni del provvedimento sono due: innanzitutto la particolare usura fisica a cui sono sottoposti i ferrovieri di queste categorie, dal punto di vista dei turni e delle condizioni di lavoro in generale; inoltre la sicurezza dell'esercizio ferroviario per il pubblico sarebbe garantita maggiormente da operatori in possesso di condizioni fisiche ottimali.

Il diritto ad una pensione anticipata sarebbe esteso anche a quei ferrovieri che, avendo versato almeno 35 anni di contributi ed avendo svolto almeno 15 anni di lavoro come macchinisti, capitreno o manovratori, siano stati spostati ad altre mansioni a causa di sopraggiunta inidoneità psicofisica alla mansione originaria.

Conseguenze del lavoro sulla salute

Il provvedimento proposto dal Senatore Puglia sarebbe sicuramente accolto favorevolmente dai lavoratori interessati, i quali più volte hanno segnalato una concreta difficoltà a svolgere determinate mansioni soprattutto con il crescere dell'età. Un segnale d'allarme è stato lanciato in particolare dalla storica rivista dei macchinisti “Ancora In Marcia!”, che negli ultimi mesi ha dato notizia di diversi macchinisti prematuramente scomparsi a causa di malattie: si tratta di ben 48 casi di decessi negli ultimi tre anni, un dato davvero preoccupante.