Torniamo ad aggiornare i lettori della nostra rubrica "Parola ai Comitati" e della pagina Facebook "Riforma Pensioni e lavoro" con una importante ultim'ora rispetto alla notizia data questa mattina sulla preparazione della mobilitazione per il 2 dicembre. La Cgil avrebbe infatti svelato gli esiti delle indagini portate avanti dal sindacato, mettendo nero su bianco i numeri alla base della proposta governativa. Di fatto, secondo quanto appena riportato, il costo del pacchetto di misure risalente allo scorso 13 novembre si fermerà a 61 milioni di euro ed andrà a coprire solo una platea composta da poco più di 4mila persone.

Uno scenario sconfortante e che porta a capire perché le parti sociali si stanno preparando a tornare nuovamente in piazza.

Pensioni e aspettativa di vita: gli impegni sono stati disattesi

Entriamo nel merito dei dettagli partendo dalla questione dell'aspettativa di vita. Secondo quanto evidenziato dal nuovo studio Cgil, la neutralizzazione dello scatto di 5 mesi nel 2019 per l'aspettativa di vita dovrebbe riguardare appena il 2,18% della platea, cioè 4305 individui. Numeri che sono stati definiti dal Segretario confederale Roberto Ghiselli come "irrilevanti" e che "confermano come gli impegni sottoscritti l'anno scorso con il sindacato sono stati sostanzialmente disattesi".

L'impatto delle proposte sulla previdenza complementare

Per quanto concerne invece il tema dei nuovi correttivi proposti dall'esecutivo sul comparto della previdenza integrativa, la Cgil ha eseguito delle proiezioni sull'equiparazione dei vantaggi fiscali tra pubblico e privato, oltre che sull'adozione del silenzio - assenso per le future adesioni nel pubblico impiego.

I conteggi indicano che tali modifiche incideranno nel triennio per circa 11,5 milioni di euro a sostegno dei minori incassi Irpef e per 4,2 milioni di euro per il contributo integrativo a carico del datore di lavoro (in questo caso la pubblica amministrazione). Numeri che assieme a quelli precedentemente citati sull'aspettativa di vita mettono l'allarme rispetto alla proposta finale che verrà fatta pervenire il prossimo sabato e rendono difficile evitare la mobilitazione.

"Ci auguriamo che l'esecutivo consegni un documento con contenuti profondamente diversi da quelli illustrati nei precedenti incontri", ha quindi concluso Ghiselli.

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