Lunedì 6 novembre 2017 è stato fissato a Palazzo Chigi il primo tavolo tecnico tra sindacati e governo incentrato sull'obiettivo di trovare alcune soluzioni sul tanto discusso tema della riforma al sistema pensionistico italiano. In particolare, a quanto sembra, si discuterà nuovamente sulla possibilità di allargare la platea di chi sarà 'esentato' dall'aumento dell pensionabile in virtù dell'aumento dell'aspettativa di vita che dal 2019 farà scattare a 67 anni sia per gli uomini sia per le donne l'età necessaria per andare in pensione. Inoltre, si valuteranno delle nuove soluzioni per permettere di adeguare l'età all'aspettativa di vita in maniera più 'leggera'.

Lavori usuranti e gravosi: la situazione

Molto probabilmente aumenterà nuovamente la lista di lavori usuranti e gravosi che permette ad alcune categorie di lavoratori di andare in pensione prima. Infatti a questi lavoratori, come ha assicurato il vice-ministro dell'economia Enrico Morando, sarà riconosciuto il blocco dell'aumento ai 67 anni. Lo stesso Morando ha specificato che al momento non è possibile prevedere il numero di nuovi mestieri che verranno inseriti nella speciale lista.

Il Governo apre alla possibilità di modificare il meccanismo che regola l'età in cui si può andare in pensione

Il governo apre alla possibilità di modificare il meccanismo che regola l'età di uscita dal lavoro con l'aumento dell'aspettativa di vita e di poter riuscire ad escludere dallo scatto ai 67 anni per l'uscita dal lavoro in vigore dal 2019 ad alcune categorie di lavoratori, quelli impiegati in mansioni usuranti e gravose.

Il tutto verrà discusso nell'incontro con i sindacati del 13 novembre 2017. I tempi si fanno sempre più stretti, infatti entro fine anno è atteso il decreto che certifica l'aumento dell'età di 5 mesi, passando dagli attuali 66 anni e 7 mesi ai 67 anni tondi necessari a partire dal 2019.

Adeguamento speranza di vita: la storia

L’adeguamento alla speranza di vita dell’età pensionabile è un 'meccanismo' che è stato introdotto dal Governo Berlusconi con il decreto legge numero 78 del 2010 (e non dalla Riforma Fornero come molti invece credono n.d.r). Inoltre questo 'meccanismo', introdotto in origine dal IV Governo Berlusconi prevedeva che l'adeguamento dell'età decorresse dal primo gennaio 2015 ed è stato modificato successivamente nel 2010, quando è stata fissata una cadenza triennale per l'adeguamento in base alle rilevazioni effettuate dall'I.S.T.A.T.

La normativa ha subito una nuova modifica con il decreto legge numero 98 del 2011, che ha anticipato all'anno 2013 l'entrata in vigore di questo meccanismo. Il decreto legge 'Monti-Fornero' ha esteso questo meccanismo anche ai requisiti contributivi per usufruire della pensione anticipata.

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