Sono ore importanti quelle che stanno trascorrendo in questo momento: la proposta formulata dal Governo Gentiloni sul pacchetto previdenza sta seguendo il suo iter parlamentare e che prevederebbe alcune misure da inserire nella nuova Legge di Stabilità.

Camusso pronta a mobilitazione

Dall'esenzione alla Quota 67 (età anagrafica per la pensione di vecchiaia) per le 15 categorie di lavori gravosi, alla proroga dell'Ape Sociale e del regime sperimentale donna e alla revisione della previdenza complementare. Temi che stando al parere della Cgil sarebbero insufficienti per garantire un'uscita più flessibile dall'attività lavorativa: per questo motivo il segretario generale della Cgil Susanna Camusso si è detta pronta ad avviare una nuova mobilitazione prevista per il prossimo 2 dicembre.

La sindacalista, infatti, si sarebbe dimostrata sin da subito contrariata con l'ipotesi formulata dall'esecutivo visto che si concentrerebbe solo su 4.600 lavoratori lasciando escluse ancora molte categorie. Si tratta dei 15 profili di lavori gravosi individuati dalla precedente Legge di Stabilità: facchini, macchinisti, conduttori di gru, operai dell'industria estrattiva, maestre d'asilo, conciatori di pelle, edili, lavoratori marittimi, pescatori, siderurgici e operai del settore agricolo i quali, verranno esentati dall'aumento dell'età pensionabile previsto a partire dal primo gennaio 2019 dovuto all'adeguamento dei requisiti pensionistici all'aspettativa di vita.

Nessun intervento sulla flessibilità

"La mobilitazione del 2 dicembre sulle Pensioni è sicuramente confermata. E' la prima iniziativa di mobilitazione di mobilitazione per riaprire questa vertenza e siamo profondamente convinti", ha spiegato la Camusso ribadendo la necessità di una mobilitazione anche per tentare di mettere nuovamente in campo l'ipotesi della flessibilità in uscita dopo che il meccanismo di Quota 100 è stato lasciato ancora una volta nel dimenticatoio.

Particolare soddisfazione, invece, è arrivata dal segretario generale della Cisl Annamaria Furlan: "Si tratta delle norme che modificano l'aspettativa di vita e le deroghe per i lavori più gravosi che abbiamo individuato insieme nel corso del confronto con il Governo", ha spiegato.

Intanto, la proposta dell'esecutivo avrebbe già ricevuto il primo via libera da parte della Commissione Bilancio al Senato e si attende la conclusione dell'iter parlamentare per avere più chiarimenti sulle norme da attuare.