Le ultime notizie sulla riforma pensioni 2017 sono tutte incentrate sull'acceso dibattito che ha innescato la nuova proposta fatta dal Governo ai sindacati di aumentare da 11 a 15 le categorie dei mestieri considerati gravosi. Lavori, dunque, per definizione, meritevoli di essere esenti dall'innalzamento dell'età pensionabile che dal 2019 porterà oltre 170.000 persone ad andare in pensione a 67 anni. Sui social la polemica è davvero infuocata, chi stabilisce, si chiedono in massa i lavoratori, quali mestieri sono gravosi? Non lo sono forse tutti, sostengono all'unisono i lavoratori, dopo 40/41 anni?

I contributi versati da un impiegato non sono gli stessi versati da una maestra d'asilo o da un addetto alla concia delle pelli? Ecco allora la soluzione proposta, con un lungo post su Facebook, dal precoce Moreno Barbuti che ci autorizza a pubblicare parafrasandolo il suo pensiero.

Riforma pensioni 2017 e stop adv 2019: basta dividere in categorie i lavoratori

Pensiamo in tantissimi, scrive Barbuti, che non si stia osservando un criterio di giustizia ed equità per tutti i lavoratori. Il Governo dividendo in categorie i potenziali beneficiari dello stop adv al 2019 non fa altro che alimentare il profondo senso di ingiustizia che già aleggia tra i lavoratori. Questo risultato è anni luce lontano da quello che ci aspettavamo di ottenere, ci dice, quando con i sindacati si era parlato di miglioramenti alla legge Fornero.

Per giunta chi ha il diritto di stabilire chi rientra nella lista dei mestieri gravosi? Le donne, gli esodati, i disoccupati, gli autonomi senza reddito non sono forse tutti meritevoli di tutele? E poi perché escludere comunque dallo stop dell'adv quelli che, dopo 40/41 anni, sono stanchi come tutti gli altri e hanno comunque versato i quattrini alla previdenza..

Non si confonda assistenza con previdenza: i contributi versati sono uguali per tutti

Poi prosegue centrando un tema molto attuale e ripreso anche da differenti politici "Qui si sta confondendo l’assistenza con la previdenza, le due cose devono essere distinte. Dopo tanti anni di lavoro alle spalle, riteniamo, che tutti i mestieri siano ugualmente faticosi ed usuranti, non è lo stare dietro ad una scrivania, piuttosto che fare turni di notte o badare a dei bambini che può fare la differenza, i contributi sono stati regolarmente versati da ogni singolo lavoratore per lo stesso numero di anni.

Al Governo cosa importa che mestiere ha svolto nell'arco della propria vita, quel che conta quel che deve contare, sono i soldi versati per costruirsi la propria pensione.

Precoci e non vicini all'esasperazione, ultima proposta

"C’è qualcosa che non quadra in tutto questo, aggiunge cercando di attirare l'attenzione del Governo, così facendo si stanno esasperando sempre di più gli animi!!! L'aspettativa di vita , deve essere bloccata per tutti indistintamente dal mestiere svolto. In caso contrario, dice rivolgendosi al Premier e al Governo tutto, ci vengano resi tutti i soldi versati alla previdenza, visto che siamo fuori dalle tabelle stilate da chi, a nostro avviso, ci dice in modo provocatorio rivolgendosi ai politici, non ha mai veramente lavorato e non sa cosa voglia dire!

Cosa ne pensate della proposta di Barbuti? Pura utopia o il sistema, se ogni lavoratore si autogestisse i propri contributi, potrebbe funzionare meglio?