Mentre i sindacati continuano a dirsi pronti alla mobilitazione unitaria contro il Governo Gentiloni, sono destinate a surriscaldare ancora di più gli animi le nuove dichiarazioni dell'ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero, autrice della riforma Pensioni tra le più contestate di tutti i tempi in Italia. L'economista torinese interviene oggi (15 novembre) nella discussione sull'adeguamento automatico dell'età pensionabile, al centro del confronto tra il Governo Gentiloni e i sindacati che torneranno a riunirsi sabato 18 novembre.

Pensioni, nuovo intervento dell'ex ministra Elsa Fornero

"Tutti sanno - ha detto Elsa Fornero in un video messaggio trasmesso a Roma al seminario di Forza Europa - che la vita si allunga e che a causa di questo allungamento della vita - ha spiegato facendo riferimento all'adeguamento automatico previsto dalla legge che porta la sua firma - si deve lavorare più a lungo". L'ex ministro del Governo Monti, dunque, continua a considerare giusto e necessario l'aumento dell'età pensionabile che salirà a 67 anni a partire dal 2019 se non si interverrà con specifica misure che dispongano lo stop, cosa che il governo starebbe cercando di fare solo per quindici categorie di lavoratori impegnati in mansioni gravose.

La Fornero respinge le accuse di chi ritiene che questa sia una "violazione di diritti acquisiti" o comunque rappresenti "una prevaricazione".

Età pensionabile: se si vive di più giusto lavorare più a lungo

"Fatte salve le ragioni di chi ha avuto una vita lavorativa faticosa e usurante - ha detto Elsa Fornero ribadendo la sua posizione favorevole all'aumento dell'età pensionabile - se si vive di più bisogna lavorare di più, perché altrimenti - ha specificato l'economista esperta di lavoro e previdenza secondo quanto riporta l'agenzia Dire - ciò che si ottiene lo si ottiene a discapito dei giovani".

Queste le dichiarazioni di oggi della Fornero mentre il leader della Cgil Susanna Camusso minaccia la mobilitazione se non dovessero arrivare le risposte attese da parte dell'esecutivo guidato dal premier Paolo Gentiloni. Il sindacato rosso resta in attesa dell'evolversi dell'esame parlamentare della legge di Bilancio 2018 e dell'incontro con il governo previsto per sabato 18 novembre per assumere la decisione sulla date e le forme di iniziativa di protesta da mettere in campo nelle prossime settimane.