La tanto attesa svolta non c'è stata, nuova fumata nera, ieri, sulla fase due della riforma Pensioni. Un nuovo nulla di fatto all'incontro tra il governo e i sindacati che hanno mostrato le loro divisioni. La Cgil di Susanna Camusso la più determinata ad andare avanti con lo scontro e dunque rilancia la mobilitazione contro l'esecutivo per il mancato stop senza se e senza ma all'aumento dell'età pensionabile e per le mancate modifiche alla legge Fornero. Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, che da tempo si batte per la cancellazione della riforma pensioni del 2011 ha annunciato la disponibilità del Carroccio a scendere in piazza anche assieme al sindacato rosso.

L'esecutivo, nel tentativo di ricucire lo strappo, ha aggiornato l'incontro al martedì 21 novembre. Sarà quello il giorno decisivo, al tavolo probabilmente non ci sarà il sindacato rosso. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, continua comunque a lavorare alla ricerca dell'unità o comunque a un'intesa di massima sulla questione previdenziale.

Pensioni, martedì prossimo il nuovo incontro tra governo e sindacati

L'esecutivo ieri ai sindacati ha avanzato praticamente una nuova proposta in merito all'aspettativa di vita e all'innalzamento dei requisiti anagrafici per l'accesso al trattamento previdenziale, che è quella di allargare anche alle pensioni di anzianità il blocco dell'aumento dell'età pensionabile rivolto ai lavoratori impegnati in lavori gravosi.

Nel frattempo il governo ha proposto anche di istituire un fondo ad hoc per contenere i possibili risparmi di spesa con lo scopo di rendere possibile la proroga dell'Anticipo pensionistico sociale. Proposte che non sono bastate per convincere i sindacati della bontà del governo di dare comunque qualche risposta malgrado le ristrettezze economiche e finanziarie che non lasciano molti spazi di manovra nella legge di Bilancio 2018.

Così la riunione si è praticamente concluso con un nulla di fatto. Con le organizzazioni sindacali scontente, ma anche divise tra di loro, con posizioni diverse rispetto alle iniziative da assumere.

La Cgil di Susanna Camusso è già pronta comunque alla mobilitazione

Proposta del governo "insufficiente" secondo la Cgil di Susanna Camusso che ha già annunciato la mobilitazione.

Proposte che "vanno nella giusta direzione" quelle del premier Gentiloni, secondo il leader della Cisl Annamaria Furlan. Il leader della Uil Carmelo Barbagallo mostra più ottimismo, resta in attesa dell'incontro di martedì prossimo per eventuali novità e intanto esprime una posizione intermedia. L'esecutivo, comunque, sembra alla ricerca di unità o comunque di una sintesi capace di evitare lo scontro a muso duro con le parti sociali. "Rammarico" ha espresso il ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan per le diverse posizioni espresse dai sindacati, ma ha annunciato che da qui a martedì prossimo saranno formulate nuove proposte che comunque dovranno essere "compatibili" con i vincoli di bilancio che, evidentemente, non lasciano ampi margini di manovra per la fase due della riforma pensioni da includere nella legge di Bilancio 2018.