Il Sindacato Autonomo Europeo Scuola ed Ecologia con una nota del 28 settembre 2017 ha proclamato per il 27 novembre 2017 un nuovo Sciopero Generale nazionale di tutto il personale docente e Ata a tempo determinato, indeterminato, atipico e precario secondo quanto si può leggere sul sito di Commissione di garanzia sciopero e su quello del Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione. A distanza di un mese esatto lo sciopero generale si ripete, il 27 ottobre 2017 erano stati i sindacati Cub Scuola Università e Ricerca, SLAI-COBAS, USI-AIT (Unione Sindacale Italiana Educazione), CUB (Confederazione Unitaria di Base), SGB (Sindacato Generale di Base) e SI-COBAS (Sindacato Intercategoriale Cobas) a proclamare uno sciopero per tutta la giornata e il 10 novembre 2017 la protesta, che aveva interessato anche i trasporti, era stata indetta da USB, COBAS e UNICOBAS.

I motivi dello sciopero generale

Questo ennesimo sciopero della scuola è stato indetto per protestare contro la proposta del Governo di aumentare di 50 euro mensili il contratto sindacale dopo 10 anni di blocco. Le lezioni di tutti gli istituti saranno a rischio in tutta Italia lunedì 27 novembre 2017, come sta capitando molto spesso da circa due mesi, data nella quale il Governo ha proposto il nuovo aumento di stipendio per tutti i docenti. L’inizio dell’anno scolastico è iniziato veramente male, perché anche il 21 ottobre e il 4 novembre gli insegnanti si erano astenuti dal lavoro per aderire alla protesta delle associazioni di categoria. L’ufficio di Gabinetto del Ministero dell’istruzione, dell’Università e della ricerca ha divulgato un documento ufficiale scaricabile da Internet dove si possono leggere tutti i dettagli dello sciopero del 27 novembre.

Lezioni a rischio lunedì 27 novembre 2017

Da quanto si può leggere sul documento ufficiale, lo sciopero generale riguarda il comparto scuola ed è stato indetto dal Sindacato Europeo Scuola ed Ecologia (SAESE) e dal momento che interessa un servizio essenziale come l’istruzione, sarà esercitato osservando le regole degli articoli 1 e 2 della legge 146 del 12 giugno 1990.

La normativa prevede che le amministrazioni rendano pubblico il numero di aderenti allo sciopero informando con la massima urgenza sia gli alunni che le famiglie. Lezioni a rischio nelle scuole dunque, dalle elementari all’università e bisogna informarsi presso gli istituti interessati per capire quali e quanti insegnanti aderiranno all’agitazione sindacale e non faranno lezione.